Parte uomo, parte bestia
Durante il Medioevo, le immagini che raffiguravano i demoni e il diavolo ne evidenziavano le caratteristiche fisiche grottesche ed animalesche. Queste comprendevano ”corna, code, lingue sporgenti…[e] facce extra.” Queste caratteristiche furono anche assegnate a coloro che si credeva fossero alle dipendenze di Satana e dei demoni, vale a dire agli ebrei. Alcune delle leggende sugli ebrei affermavano che avevano avuto le corna, la testa o la barba di capra, e anche le orecchie di maiale Le immagini che raffiguravano gli ebrei come mostruosi o fisicamente grotteschi, divennero sempre più all’ordine del giorno. Gli stereotipi sull’aspetto degli ebrei cominciarono a includere anche caratteristiche sub-umane: come i piedi piatti, le gambe storte, la fronte bassa, le labbra gonfie, e altro ancora.
Pepe the Frog
Pepe the Frog è un personaggio dei cartoni animati diventato un popolare meme su Internet (spesso indicato come il “meme rana triste” da persone che non conoscono il nome del personaggio). Il personaggio è apparso per la prima volta nel 2005 nel cartone animato online Boy’s Club. In quell’apparizione, il personaggio ha anche usato per la prima volta il suo tormentone, “feels good, man”. Il personaggio di Pepe the Frog non aveva originariamente connotazioni razziste o antisemite. Gli utenti di Internet si sono appropriati del personaggio e lo hanno trasformato in un meme, mettendo la rana in una varietà di circostanze e facendole dire molte cose diverse. Molte varianti del meme sono diventate piuttosto esoteriche, dando luogo al fenomeno dei cosiddetti “Pepes rari”. La maggior parte degli usi di Pepe the Frog sono stati e continuano a essere non intolleranti. Tuttavia, era inevitabile che, poiché il meme proliferava in siti online come 4chan, 8chan e Reddit, che hanno molti utenti che si dilettano nella creazione di meme e immagini razziste, un sottoinsieme di memi Pepe sarebbe nato incentrato su temi razzisti, antisemiti o altri temi intolleranti. Negli ultimi anni, con la crescita del segmento “alt right” del movimento suprematista bianco, un segmento che trae parte del suo sostegno da alcuni dei suddetti siti Internet, il numero dei meme “alt right” di Pepe è cresciuto, una tendenza esacerbata dalle controverse e discutibili elezioni presidenziali del 2016. Sebbene i meme di Pepe abbiano molti difensori, l’uso di versioni razziste e intolleranti dei meme di Pepe sembra essere in aumento, non in diminuzione. Tuttavia, poiché molti meme di Pepe the Frog non sono di natura intollerante, è importante esaminare l’uso del meme solo nel contesto. Il semplice fatto di pubblicare un meme di Pepe non significa che qualcuno sia razzista o suprematista bianco. Tuttavia, se il meme stesso è di natura razzista o antisemita, o se appare in un contesto contenente un linguaggio o simboli intolleranti o offensivi, allora potrebbe essere stato usato per finalità d’odio.
Pesach
Pesach che cade nel mese ebraico di Nissàn (aprile), ricorda la liberazione dalla schiavitù d’Egitto ed è la prima delle tre feste agricole. Infatti è anche chiamata chag ha aviv (festa della primavera) poiché in quella stagione nella Terra d’Israele maturano i primi cereali, che erano portati in offerta durante il pellegrinaggio a Gerusalemme. Nella Haggadah, il testo che narra la storia della schiavitù e l’Esodo è scritto: “In ogni generazione ognuno deve considerare come se egli stesso fosse uscito dall’Egitto, come è detto in quel giorno parlerai a tuo figlio dicendo: ‘E’ grazie a questo che il Signore ha agito per me quando sono uscito dall’Egitto’” a significare che si festeggia l’evento lieto che accadde allora, ma anche la personale e attuale liberazione di ciascun ebreo. Nella diaspora, le prime due sere di Pesach si celebra il Seder (in ebraico “ordine”), una cena nel corso della quale si segue l’ordine prestabilito della Haggadah per rievocare, discutere e approfondire le diverse fasi dell’esodo. Anche i bambini partecipano alla cena ponendo all’inizio quattro domande per capire “cosa ci sia di diverso questa sera da tutte le altre”. Prima della cena vera e propria si mangiano le azzime, simbolo della fuga precipitosa, e l’erba amara, in ricordo delle sofferenze patite durante la schiavitù. La festa dura sette giorni in Israele mentre nella diaspora otto (i primi e gli ultimi due sono di festa solenne, mentre gli altri di mezza festa). A Pesach è vietato cibarsi di cibi lievitati o anche solo possederli. Per tale ragione è anche nota come Hag hamatzot, Festa delle azzime.
Piano Kalergi
La teoria del complotto del piano Kalergi è la credenza secondo la quale esista un piano (chiamato piano Kalergi) d’incentivazione dell’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni. Prende il nome dal filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), paneuropeista storico, cui viene attribuita la paternità di tale piano; la teoria trova credito soprattutto in ambienti di estrema destra (nazionalisti, sovranisti e separatisti).
Pogrom
Pogrom è un termine russo che significa “demolire o distruggere con atti violenti”, e più in generale con pogrom sono indicate le azioni aggressive e brutali contro le proprietà e la vita di appartenenti a minoranze etniche politiche o religiose.
La connotazione storica del termine si riferisce alle violente aggressioni contro gli ebrei da parte delle popolazioni locali, avvenute nell’impero russo e in altre parti del mondo. Si pensa che il primo di questi attacchi ad essere chiamato pogrom sia stato il tumulto scoppiato contro gli ebrei ad Odessa nel 1821. Successivamente, il termine pogrom divenne d’uso comune con i numerosi disordini anti-ebraici che scossero l’Ucraina a la Russia meridionale tra il 1881 e il 1884, a seguito dell’assassinio dello zar Alessandro II. In Germania e nell’Europa dell’Est, durante il genocidio antiebraico, così come già durante l’epoca zarista, al tradizionale risentimento verso gli ebrei dovuto all’antisemitismo religioso, si aggiunsero ragioni economiche, sociali e politiche che vennero usate come pretesto per i pogrom.
I partecipanti ai pogrom erano organizzati a livello locale, qualche volta con l’incoraggiamento dei governi e della polizia. Coloro che vi partecipavano violentavano e uccidevano gli ebrei, saccheggiando poi le loro proprietà.
Dopo l’ascesa al potere del partito nazista in Germania, nel 1933, Adolf Hitler ufficialmente scoraggiò i “disordini” e gli atti violenti; in pratica, però, la violenza estemporanea nei confronti degli ebrei veniva tollerata, e persino incoraggiata; in particolare, ciò avvenne nel momento in cui i leader nazisti calcolarono che la violenza avrebbe “preparato” i tedeschi alle aspre misure antisemite, sia legali che amministrative, attuate con la scusa di riportare l’ordine.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, le unità speciali operative – unità mobili tedesche specializzate nell’omicidio di massa, o Squadre della Morte (Einsatzgruppen) – ricevettero da Reinhard Heydrich, capo della Polizia di Sicurezza, l’ordine di tollerare e persino incoraggiare i pogrom scatenati dalla popolazione nei territori sovietici conquistati. Questi pogrom (caratterizzati da livelli diversi di spontaneità) che ebbero luogo in città come Bialistock, Kovno, Lvov e Riga, completavano la politica tedesca per l’eliminazione sistematica di intere comunità ebraiche in Unione Sovietica. Il 29 giugno 1941, mentre i Nazisti e la Romania – loro alleato nell’Asse – invadevano l’Unione Sovietica, ufficiali e unità militari rumene, aiutati a volte da militari tedeschi, uccisero almeno 8000 ebrei durante il pogrom di Iasi, nella provincia rumena della Moldavia. Il 10 luglio 1941, a Jedwabne – una piccola città situata nel distretto di Bialistock, nel settore della Polonia occupato prima dai sovietici e poi dai tedeschi – gli abitanti parteciparono all’assassinio di centinaia di loro concittadini ebrei.
A Kielce, in Polonia, il 4 luglio 1946, alcuni abitanti scatenarono un pogrom contro gli ebrei che erano sopravvissuti ed erano tornati a vivere nella città. Gruppi di facinorosi attaccarono gli ebrei dopo che false voci erano state alimentate sul rapimento di un bambino cristiano allo scopo di compiere un omicidio rituale. I rivoltosi uccisero almeno 42 persone e ne ferirono approssimativamente altre 80.
Populismo
Storicamente nasce come definizione per i movimenti socialisti e antizaristi nella Russia. Nell’ultimo decennio, il termine è diventato diffuso per definire quei partiti e movimenti politici che, in forme e con finalità diverse, intendono rappresentare gli interessi del «popolo» rispetto a quelli delle cosiddette élite.
Pregiudizio
Il termine pregiudizio può assumere diversi significati, tutti in qualche modo collegati alla nozione di “giudizio prematuro”, cioè parziale e basato su argomenti insufficienti e su una loro non completa o diretta conoscenza. I pregiudizi sugli ebrei sono idee o opinioni sbagliate, anteriori alla loro diretta conoscenza o di fatti che li riguardano. Tali pregiudizi sono quasi sempre fondati su convincimenti tradizionali e comuni ai più, e impediscono un giudizio obiettivo. Esistono anche pregiudizi positivi, comunque basati su stereotipi che sono generalizzazioni semplicistiche riguardo a individui singoli o a gruppi di individui senza considerare le differenze individuali. Anche i pregiudizi positivi possono avere conseguenze negative.
Protocolli dei savi anziani di Sion
Falso documento teso a dimostrare l’esistenza di un complotto internazionale ebraico allo scopo di dominare il mondo. Il testo contribuì notevolmente alla diffusione dell’antisemitismo moderno. Redatto dalla polizia zarista all’inizio del Novecento, dopo la Rivoluzione d’ottobre fu introdotto nell’Europa occidentale da esuli russi. Descrive un piano ordito da una conferenza di dirigenti dell’ebraismo mondiale, al fine di ottenere il dominio universale e rovesciare la società cristiana. I Protocolli circolarono ampiamente in tutto il mondo occidentale ed ebbero un ruolo di primo piano nella propaganda nazista. Pur essendo stati ben presto riconosciuti come falsi, continuarono ad essere ristampati.
Pseudoscientifico
Un sistema di teorie, assunzioni, ipotesi e metodi falsamente affermato di essere scientifico
Pulizia etnica
Il termine “pulizia etnica” è stato usato negli ultimi decenni come eufemismo per costringere un gruppo di persone a lasciare le proprie case – o addirittura ucciderle – per creare un’area “razzialmente pura” per un altro gruppo. Gli effetti sono stati devastanti in luoghi come l’ex Jugoslavia, dove negli anni ’90 sono state uccise più di 100.000 persone, la maggior parte musulmane bosniache. I nazisti usavano un eufemismo simile, Säuberung, che significa purificazione o pulizia, per riferirsi all’impegno di uccidere sistematicamente gli ebrei d’Europa.