Purim
La ricorrenza cade il 14 del mese di Adàr (metà marzo). E’ una festa di grande gioia e allegria in ricordo del rovesciamento della sorte a favore del popolo ebraico. La storia di Purim, scritta nella Meghillàth Ester (il Libro di Ester), narra le vicende degli ebrei di Persia circa 2500 anni fa. A quell’epoca il potente re Assuero, che regna su 127 province, fa preparare un fastoso banchetto invitando principi e notabili. La regina Vastì si rifiuta di presenziarvi e pertanto viene ripudiata. Per trovare una nuova moglie sono quindi convocate a palazzo le più belle fanciulle del regno. Tra queste è scelta Ester, una splendida ragazza che così diventa la nuova regina. Primo ministro del re è Haman, il quale pretende che tutti s’inchinino al suo passaggio. Al rifiuto di Mordekài, zio di Ester, Haman chiede e ottiene che gli ebrei siano uccisi in un giorno estratto a sorte (Pur, da cui il nome della festa). Viene così estratto il 13 di Adàr. Ester allora, spinta dallo zio per salvare se stessa e tutto il popolo, svela le proprie origini ebraiche al re, che annulla il decreto. Haman è impiccato e gli ebrei, con l’aiuto del Signore, riescono a salvarsi. I precetti della festa sono la lettura della Meghillàh alla sera e alla mattina, donare cibo o dolciumi agli amici, donare denaro o cibo ai poveri e fare un ricco banchetto.
QAnon
“Q” per domanda (question), “Anon” per anonimo (anonymous) è il nome dato a una teoria del complotto apparsa alla fine di ottobre 2017 sul forum 4Chan secondo la quale un misterioso alto funzionario del Governo Usa che aveva accesso a informazioni classificate come “segreto della difesa” avrebbe fornito previsioni sotto forma di domande enigmatiche. Per i più ferventi sostenitori di Q, che implica una presunta organizzazione criminale che coinvolge i Clinton, Obama, Rothschild e George Soros, a volte assimilati allo “stato profondo” (Deep State), lo stesso Donald Trump semina indizi che convalidano la loro teoria di cospirazione. Si dice che il presidente degli Stati Uniti stia lavorando segretamente per smantellare una vasta rete di traffico di bambini che non è estranea al cosiddetto affare “pizzagate” Comet Ping Pong. Quest’ultima è una pizzeria di Washington che, secondo alcuni complottisti, sarebbe un paravento per nascondere un traffico di sfruttamento sessuale di bambini gestito da autorevoli esponenti del partito Democratico Usa: i bambini verrebbero stuprati ed uccisi per trarne l’adrenocromo, sostanza chimica che, tra le varie proprietà, avrebbe anche quella di allungare la vita.
Rabbino
Il rabbino (maestro, giudice) è una persona che per i suoi studi, il suo sapere e la sua vita conforme ai dettami della Torah è riconosciuta adatta a risolvere i casi dubbi che si presentano nell’interpretazione e nell’applicazione della legge ebraica, a servire d’esempio ai suoi fratelli, a istruirli, ammonirli e consigliarli.
I rabbini hanno il dovere di accogliere benevolmente chiunque si presenti, rispondere alle domande che vengono loro rivolte, dare consiglio e aiuto ogni qual volta se ne presenti l’occasione. In tutte le comunità ebraiche del mondo è presente un ufficio rabbinico che si occupa della gestione dei problemi quotidiani, mentre parte dei compiti svolti dal Sinedrio è ora stata presa in carico dal rabbinato centrale di Israele. Nelle comunità d’Italia suole essere nominato un rabbino capo che adempie personalmente alle funzioni di maestro, sorveglia le istituzioni della comunità stessa, esprime il suo parere sulle questioni che si presentano ai suoi amministratori, si adopera a facilitare ai membri della comunità l’osservanza del rito, celebra i matrimoni, concede i divorzi. Nei paesi dove il rabbinato ha funzioni giudiziarie, esso è costituito da non meno di tre membri, perché la legge ebraica prescrive che non meno di tre siano i membri di ogni tribunale.
Radicalizzazione
Il processo attraverso il quale si adotta un sistema di valori estremista, inclusa la volontà di usare, supportare o facilitare la violenza come metodo per il cambiamento sociale.
Razza
Razza: si riferisce alle categorie in cui la società colloca gli individui sulla base delle caratteristiche fisiche (come il colore della pelle, il tipo di capelli, la forma del viso e la forma degli occhi). Sebbene molti credano che la razza sia determinata dalla biologia, è ormai ampiamente accettato che questo sistema di classificazione sia stato effettivamente creato per ragioni sociali e politiche. In realtà ci sono più differenze genetiche e biologiche all’interno dei gruppi razziali definiti dalla società che tra i diversi gruppi.
Sabato (Shabbat)
Lo Shabbat è l’istituzione cardine dell’ebraismo. Da esso nasce l’idea del riposo e la suddivisione del tempo in settimane trasmessi a tutta l’umanità. Se da un lato il Sabato commemora e onora il settimo giorno della creazione del mondo, dall’altro esso esprime anche la dimensione sociale di tale riposo collegandosi alla liberazione dalla schiavitù come primo segno di libertà dello scandire e gestire il tempo. Consacrare il Sabato, come prescritto dalla Torah nell’Esodo (31, 17) e nel Deuteronomio (5, 12, 15), significa uscire dalle occupazioni abituali e distaccarsi dal ritmo della vita lavorativa, per dare spazio ad altri aspetti profondi e più spirituali. L’obbligo dell’osservanza del Sabato è esteso a tutti: uomini, donne e persino agli animali e si realizza nel rispetto dei numerosi divieti definiti dalle trentanove melachot, i lavori che i maestri identificano con tutte le attività, non necessariamente legate allo sforzo fisico, utili alla costruzione del Santuario nel deserto (Es 31, 13). Prima dell’inizio delle festa è necessario provvedere alla preparazione della casa e del cibo, dato il divieto di accendere il fuoco e quindi di cucinare. Si indossano vestiti eleganti e ci si prepara ad accogliere l’arrivo del Sabato come quando si va incontro a una sposa. Lo Shabbat comincia venti minuti prima del tramonto del venerdì e termina il sabato con l’inizio della notte, appena sono visibili almeno tre stelle. Prima di andare in sinagoga si accendono i lumi della festa (Hadlakath ha nerot) e si prepara la tavola con le challot (pane del Sabato) e il calice per il Kiddush (preghiera di benedizione e consacrazione del Sabato). La mattina ci si reca in sinagoga per assistere alla lettura della Parashat Hashavua, brano settimanale della Torah.
Sangue e Terra (Blut und Boden)
“Sangue e Terra” (Blut und Boden) era uno dei primi slogan nazisti usato in Germania per evocare l’idea di una pura razza “ariana” e del territorio che voleva conquistare. Il concetto era alla base dell’ideologia nazista e della sua attrattiva, sebbene sia anteriore al regime nazista. Il sangue si riferiva all’obiettivo di un popolo ariano “razzialmente puro”. La terra invocava una visione mistica del rapporto speciale tra il popolo germanico e la sua terra. Era anche uno strumento per giustificare il sequestro di terre nell’Europa orientale e l’espulsione forzata delle popolazioni locali a favore dell’etnia tedesca. Il termine era un grido di battaglia durante gli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, quando i nazisti e altri partiti politici di estrema destra erano in opposizione alla nascente democrazia di Weimar.
Scrittura runica
Gli alfabeti runici sono alfabeti pre-romani ampiamente utilizzati in tutta Europa, facilmente riconoscibili per i loro caratteri spigolosi. Esistono molte varietà diverse di alfabeti runici, di cui il più noto è il cosiddetto Elder Futhark (il nome deriva dai suoni dei primi sei caratteri).Gli alfabeti runici sono ancora usati oggi in molti contesti comuni e non razzisti. Tuttavia, anche i suprematisti bianchi si sono appropriati dell’alfabeto runico, in gran parte perché la Germania nazista usava spesso le rune nella sua simbologia. I suprematisti bianchi usano le rune per traslitterare le lettere romane, creando un alfabeto alternativo (a volte visto come un codice, poiché la stragrande maggioranza delle persone non conosce le lettere runiche). È anche comune per i suprematisti bianchi usare lettere runiche per raffigurare alcune parole significative per la causa della supremazia bianca, che possono essere viste sui vestiti o come tatuaggi. Tra le parole o frasi più comuni tradotte in rune ci sono “skinhead”, “white power”, “hate” e “RAHOWA”. Poiché le rune sono ancora comunemente usate in una varietà di forme non razziste, la loro presenza dovrebbe sempre essere analizzata attentamente nel contesto.
Shabbes Goy
Originalmente si riferiva ad un non-ebreo (goy) che svolgeva lavoro o funzioni proibite agli ebrei durante il Shabbat. Oggi, viene spesso utilizzata da antisemiti per riferirsi a non-ebrei che, secondo loro, sono “servi” degli ebrei o fanno il loro “lavoro sporco”.
Shlomo
Shlomo è un nome maschile ebraico frequentemente utilizzato da antisemiti per riferirsi a ebrei senza dover nominare la parola ebreo, così evadendo il controllo dei social.