Fonte:
Osservatorio antisemitismo
Il termine “antisemitismo” è stato coniato alla fine dell’Ottocento da Wilhelm Marr, un agitatore tedesco che intendeva sradicare l’influenza ebraica dalla cultura tedesca, per designare l’odio e l’avversione verso gli ebrei. Anche se improprio (semiti sono anche gli arabi), il termine ha avuto fortuna e si è affermato, oltre che come categoria oggettiva della scienza storica, anche come termine di uso corrente nel linguaggio comune. A questo termine si è affiancato, soprattutto nel contesto dei dibattiti suscitati dalla tragedia dell’Olocausto e delle sue cause, il termine «antigiudaismo» con il quale si è inteso esprimere «un’avversione agli ebrei mossa da un’ideologia ispirata a motivi religiosi». Il termine è stato concepito allo scopo di ottenere una maggiore precisione storica e sociologica nella descrizione delle cause e motivazioni della tradizione antiebraica cristiana ma anche per aiutare a scindere le responsabilità della Chiesa dall’antisemitismo razziale nazista che ha prodotto la Shoah. Resta il fatto che il termine antigiudaismo identifica una tra le diverse specie di avversione al Giudaismo e agli ebrei; tali specie hanno tutte come elemento comune l’avversione, anche se variamente motivata. Questo elemento comune ha avuto nel tempo forme di manifestazione e fondamenti diversi e che hanno dato origine a forme specifiche di antisemitismo. Si può considerare l’antisemitismo come un «contenitore di avversioni», sempre aperto a nuove immissioni, in cui sono state mescolate nel tempo ostilità di origine diversa che hanno formato la miscela velenosa dell’ideologia antisemita. Per questo si parla di antisemitismo di matrice religiosa, di antisemitismo politico-sociale, di antisemitismo su base biologica o razziale. Queste diverse forme di antisemitismo si differenziano tra loro per caratteristiche specifiche ma sono tutte accomunate dal sentimento di avversione e di ostilità verso gli ebrei, sentimento che è la condizione necessaria della loro esistenza. Contrapporre l’antisemitismo all’antigiudaismo significa contrapporre in modo inappropriato il genere ad una tra le sue forme specifiche.