Luogo:
Torino
Fonte:
https://torino.repubblica.it
Una famiglia ebrea con la stella di David, l’assurdo post del leader No Pass: “Svegliamoci prima che sarà troppo tardi”
Il messaggio, con errore da matita rossa, pubblicato da Marco Liccione, che attacca anche la senatrice ed ex deportata Liliana Segre. Sdegno della comunità ebraica, rapporto della Digos alla Procura
Una famiglia ebrea con la stella di David appuntata sul petto. E la scritta, con errore grammaticale da matita rossa: “Svegliamoci prima che sarà troppo tardi”. Si ripete anche il paragone, già più volte condannato dalla comunità ebraica, tra il Green Pass e la Shoah. Questa volta è Marco Liccione, uno dei leader italiani della protesta No Green Pass, a scegliere questa immagine in uno dei primi post pubblicati dopo la decisione del governo di limitare soltanto ai vaccinati la possibilità di frequentare cinema e ristoranti. Il post, che ha suscitato lo sdegno della Comunità ebraica, è già finito sul tavolo della Digos di Torino che riferirà in procura del contenuto del messaggio comparso sui social. Sulla pagina Facebook di “Variante torinese” Liccione rincara la dose tirando in ballo Liliana Segre, ex deoportata e senatrice della Repubblica: “Che differenze ci sono tra oggi e allora? Ce lo possono spiegare i politici, a partire dalla senatrice Liliana Segre?”.
L’episodio ricorda la protesta No Pass che fece scalpore a Novara quando i manifestanti sfilarono uniti da un finto filo spinato con pettorine sulle giacche che ricordavano le divise di stracci di Auschwitz. Liccione rincara con una citazione “di un ebreo ungherese dal documentario, “Gli ultimi giorni” che dice: “Le persone si chiedono come mai non abbiamo fatto qualcosa, non siamo fuggiti, non ci siamo nascosti. Beh, le cose non sono successe all’improvviso, le cose sono andate molto lentamente. Ogni volta che usciva una nuova legge o una nuova restrizione dicevamo: beh, solo un’altra cosa, esploderà. Quando abbiamo dovuto indossare la stella gialla per stare fuori, abbiamo iniziato a preoccuparci”.
E il leader del movimento Variante Torinese chiosa, peraltro con un notevole svarione grammaticale: “Svegliamoci prima che sarà troppo tardi”. Il suo post ha raccolto i commenti del mondo No Green Pass, tra chi definisce l’obbligo vaccinale “lo sterminio più grande della storia” e chi inneggia “alla marcia su Roma”.
“Nessun paragone con quello che è successo a Novara – dice Liccione che questa mattina si è presentato davanti al Comune di Torino per una protesta solitaria con un cartello “La Costituzione Italiana” – Il mio post dice altro, dice che stanno ghettizzando le persone. Quelle del mio post sono parole forti, lo riconosco, ma non possiamo non esprimerci diversamente per far sentire in modo chiaro il nostro stato d’animo. Perché devo stare a casa? Perché questi devono legiferare alle nostre spalle senza che nessuno dica niente. Chi dice che bisogna ghettizzare i non vaccinati è un nazista”.
Il post non è passato inosservato e ha suscitato lo sdegno della comunità ebraica torinese. “Questa ennesima farneticante provocazione – commenta il presidente Dario Disegni – non può non suscitare la più profonda indignazione e dura condanna non solo della Comunità ebraica, ma dell’intera società, che deve dire basta a questi ricorrenti vergognosi paragoni con la tragedia della Shoah. La mistificazione e la banalizzazione del genocidio che viene operata per finalità del tutto inaccettabili deve rafforzare nelle istituzioni, nella società civile e nel sistema scolastico l’impegno a far conoscere ai cittadini e soprattutto alle giovani generazioni gli orrori del nazi-fascismo per la formazione di una coscienza civile responsabile fondata sui valori della Costituzione della Repubblica”. (Carlotta Ricci)
Photo Credits: torino.repubblica.it