15 Novembre 2024

Torino, centro assediato dai cortei pro pal: “non comprate qui, sono sionisti”

Luogo:

Torino, Milano, Roma

Fonte:

Corriere Torino

La protesta Ieri in corteo anche gli antagonisti. Oggi tocca al movimento Pro Palestina andare in piazza Torino assediata dai cortei

Oltre 500 studenti sfilano per la città e «assaltano» la Mole: 20 poliziotti feriti di Alberto Giulini Massimo Massenzio contri in piazza Castello sotto i balconi della Prefettura, lanci di uova sotto la Rai, un assalto improvvisato alla Mole Antonelliana e due raid «punitivi» contro i negozi Mc Donald’s e Burger King. Il corteo degli studenti torinesi ha paralizzato il centro di Torino per quasi tre ore e messo in fuga i turisti. Dopo l’irruzione al Museo del Cinema, i manifestanti hanno ammainato le bandiere del Comune, dell’Unione Europea e dell’Italia e hanno imbrattato il «tricolore» con scritte contro la polizia e in solidarietà alla Palestina.

Attacco alla Mole e alla Prefettura

La marcia della pace fa venti feriti

Quando hanno fatto irruzione alla Mole Antonelliana, alcuni studenti si sono fermati a spiegare ai turisti che cosa stesse accadendo. «Si parla troppo poco del genocidio in corso a Gaza e ora la guerra sta colpendo anche il Libano», ha raccontato un gruppetto di liceali a chi era in attesa di salire in cima al monumento simbolo di Torino. La vetta della Mole si è rivelata inaccessibile, così i manifestanti, che protestavano contro il governo e i bombardamenti in Palestina, si sono dovuti accontentare della terrazza al primo piano. Lì hanno esposto il loro striscione, ammainando le bandiere di Unione Europea, Italia e Comune di Torino per sostituirle con quella della Palestina. Con una bomboletta spray sono state aggiunte scritte pro-Gaza sul tricolore italiano, un gesto che potrebbe costare — anche — la denuncia per vilipendio nei confronti dei responsabili.

Un blitz a sorpresa, arrivato quando il corteo di oltre cinquecento studenti sembrava ormai pronto a concludere il proprio percorso a Palazzo Nuovo. I manifestanti hanno invece optato per una deviazione in via Montebello e con uno scatto si sono presentati al Museo del Cinema. Non sono mancati momenti di tensione, in particolare con uno degli addetti della Rear che ha provato a respingere i manifestanti all’ingresso. L’uomo, che probabilmente ha reagito alle provocazioni, è stato colpito con un calcio da uno studente che poi si è allontanato.

Molti turisti che, poco dopo le 12, erano in coda per visitare la Mole Antonelliana sono fuggiti terrorizzati. Ma c’è anche chi ha preferito rimanere in fila. È il caso di due turisti arrivati da Brescia, contestati da uno dei manifestanti: «Ci sono migliaia di morti al giorno e voi pensate solo alla vostra visita alla Mole?». La coppia ha risposto a «muso duro», si è allontanata di qualche metro e, quando la situazione è tornata alla normalità, si è messa per prima in coda per la riapertura delle visite.

L’«occupazione» del monumento simbolo di Torino è stata il momento di tensione più alto della manifestazione, iniziata in piazza XVIII Dicembre e proseguita in corso Vittorio Emanuele. Dove, di fronte all’Ufficio scolastico regionale, gli studenti hanno bruciato un fantoccio raffigurante il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara «per l’intenzione di soffocare qualsiasi forma di opposizione». Una volta a ridosso della stazione di Porta Nuova, il corteo, dove spiccavano parecchi «volti noti» dell’antagonismo torinese, ha deviato in via XX Settembre e in via Roma, senza alcuna resistenza, trovando «spalancate» le porte del centro.

La sede di Intesa SanPaolo di piazza San Carlo è stata bersagliata da un lancio di uova, mentre in piazza Castello gli studenti sono arrivati a contatto con la polizia davanti alla prefettura e sono stati respinti con scudi e manganelli mentre cercavano di raggiungere il portone dell’edificio. A creare scompiglio è stato il lancio di un lacrimogeno artigianale, ottenuto forse con uno spray al peperoncino, da parte di un giovane antagonista. Venti agenti sono stati medicati al pronto soccorso e anche gli studenti sono stati costretti ad allontanarsi. Il corteo ha quindi raggiunto il palazzo Rai di via Verdi, protetto dai blindati della polizia, colpiti con pugni, calci e aste di bandiera.

Nel mirino degli studenti anche il McDonald’s e il Burger King di via Sant’Ottavio, «sanzionati» perché ritenuti complici di Israele. I manifestanti hanno imbrattato le vetrine e danneggiato l’interno dei locali, rovesciando tavoli e distruggendo i display delle ordinazioni. «Hanno distrutto tutto, hanno distrutto tutto», ha commentato sconvolta un’impiegata. Entrambi i negozi hanno dovuto chiudere per riparare gli ingenti danni.

Il corteo è quindi arrivato a destinazione davanti a Palazzo Nuovo: «Siamo stati fighissimi, oggi ci siamo presi Torino», ha esultato una ragazza al megafono. Messaggio cui è seguito quello di un’altra studentessa: «Ancora una volta, in questa città, gli studenti e i giovani hanno dato una lezione di dignità ai politicanti». Adesso l’attenzione si sposta sul corteo regionale per la Palestina in programma oggi pomeriggio. Il ritrovo è fissato alle 14.30 in piazza Statuto e il percorso prevede tappe a Porta Palazzo e davanti al Comune prima dell’arrivo in piazza Castello.

Le reazioni Gay: «Atti gravi»

Lo Russo «Solidarietà per la polizia»

In tanti hanno stigmatizzato violenze e vandalismi degli studenti, compreso il sindaco Stefano Lo Russo: «Scene intollerabili: la violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con la volontà di manifestare le proprie idee. Piena solidarietà e vicinanza vanno agli agenti feriti». Dura anche la condanna di Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino: «La libertà di manifestare il proprio pensiero e le proprie idee è garantita dalla Costituzione, così come il diritto al lavoro, che ogni giorno viene garantito dalle oltre centomila imprese del sistema Confindustria. Imbrattare un’immagine del presidente Orsini è un atto grave». (al.giu)

Finita la protesta sulle vetrine e dentro i negozi si calcolano i danni

Di Alberto Giulini e Massimo Massenzio