Luogo:
Roma
Fonte:
Corriere della Sera edizione di Roma
Incappucciati scatenano la guerriglia
Bombe carta, pali divelti e sassi contro le forze dell’ordine: 30 feriti tra poliziotti e finanzieri, un arresto
Anche i movimenti studenteschi romani dietro all’assalto di oltre 200 black bloc ai blindati della Guardia di Finanza e della polizia schierati in via Ostiense ieri pomeriggio per far rispettare il divieto della Questura per il corteo pro Palestina. È la pista seguita dalla Digos che ora indaga per identificare gli incappucciati che per mezz’ora hanno messo a ferro e fuoco la zona di piazzale Ostiense e della Piramide, facendo fallire la manifestazione (non autorizzata) per la pace a Gaza e in Libano organizzata dalle associazioni palestinesi, che a un certo punto hanno perso il controllo della piazza e sono stati scavalcati da antagonisti, anarchici e attivisti dei centri sociali, soprattutto del Nord. A scatenare la guerriglia, con il volto coperto da passamontagna, cappucci e bandane, sempre per chi indaga, sono stati gli appartenenti al centro sociale Askatasuna di Torino, già protagonisti a Roma di episodi analoghi in passato, e della Panetteria occupata di Milano. A ieri sera, dopo una giornata di tensione e guerriglia, con Aventino e Ostiense paralizzati dalle chiusure al traffico per una manifestazione vietata per motivi di ordine pubblico – senza contare i blocchi stradali fino al primo pomeriggio ai caselli dell’A/1 e di altre autostrade per identificare 4o pregiudicati in arrivo da altre regioni, poi allontanati con il foglio di via -, per gli scontri la Digos ha arrestato un ascolano con precedenti specifici e denunciato altri quattro teppisti (di Roma, Pistoia, Padova e Pavia) sempre per manifestazione non autorizzata, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
I feriti
In ospedale è finita una quarantina di persone: fra loro 26 poliziotti e quattro militari della Guardia di Finanza. I più seri sono un funzionario della Romano (Siulp) «Fanatismo ideologico dei professionisti del disordine, infuocano le piazze con ogni mezzo» Digos e un ufficiale delle Fiamme gialle, presi di mira con i colleghi attestati in via Ostiense da un fitto lancio di bombe carta, segnali stradali, sassi, bottiglie, pezzi d’asfalto. Anche una molotov andata a vuoto. In osservazione una manifestante, colpita alla testa durante le cariche – non è grave -, medicati altri attivisti.
I fotografi picchiati
Nell’assalto ai blindati delle forze dell’ordine sono stati aggrediti anche alcuni fotografi che stavano riprendendo quello che accadeva. Uno in particolare è stato scaraventato a terra e preso a bastonato da un teppista incappucciato, che lo ha anche insultato in via Ostiense.
Il giallo dei numeri
Alla manifestazione di ieri pomeriggio hanno preso parte, secondo la Questura, circa 3.500 persone (7mila per i partecipanti, ne erano state preavvisati 3omila). Fra questi, appartenenti ai centri sociali e ai movimenti antagonisti di diverse regioni. Le persone allontanate per precedenti specifici di reati di piazza provenivano da Milano, Varese, Torino, Firenze, Modena, Perugia, Salerno, Campobasso, Catania, Bari e Brindisi. La Digos, diretta da Antonio Bocelli, indaga per identificare altri partecipanti agli scontri.
I cori antisemiti
Fra gli accertamenti che saranno svolti nei prossimi giorni anche quelli su cori antisemiti gridati da alcuni manifestanti. Fra le bandiere palestinesi e libanesi c’erano anche quelle di Hezbollah, il «partito di Dio», insieme con le immagini di Hassan Nasrallah, il leader ucciso nei giorni scorsi a Beirut durante un bombardamento israeliano.
I danni e l’oltraggio
Oggi la conta dei danni agli arredi urbani provocati dall’azione dei black bloc che per attaccare le forze dell’ordine hanno sradicato segnali stradali usandoli come arieti contro i blindati. A piazzale Ostiense sono stati danneggiati gli arredi urbani. Alcuni manifestanti hanno usato come latrina le Mura Aureliane durante il deflusso verso via di Porta Ardeatina, al termine degli scontri.
I sindacati degli agenti
Per Felice Romano, segretario generale Siulp polizia «preoccupa il fanatismo ideologico dei professionisti del disordine del nostro Paese che stanno cercando di infuocare le piazze con ogni mezzo. E purtroppo le migliaia di persone che sono scese in piazza con loro, nonostante il divieto, sono divenuti loro malgrado, strumento per le scorribande di questi violenti che come unico scopo hanno quello della devastazione e dell’attacco all’ordine costituito attraverso azioni vili e gratuite». E il segretario generale nazionale della Consap Patrizio Del Bon sottolinea come «le organizzazioni che hanno aderito alla protesta e i tanti manifestanti sono stati per l’ennesima volta usati come “cavallo di Troia” per i professionisti del disordine che utilizzano in maniera strumentale il dramma del conflitto in Medio Oriente». Infine Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia (Mosap, afferma senza mezzi termini che quella di ieri è stata «una vera e propria dichiarazione di guerra alle forze dell’ordine. Nonostante i divieti imposti, si dimostra come i gruppi violenti infiltrati nel corteo, non temono alcuna autorità e sono pronti a sovvertire ogni forma di ordine costituito anche e soprattutto con la violenza». di Rinaldo Frignani