Luogo:
Toscana
Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Jacopo Storni
Il console di Israele Marco Carrai contro la gag su Instagram della modella di OnlyFans: «Vergognoso, ad Auschwitz morirono un milione e mezzo di ebrei nelle camere a gas». Pierguidi: «Io vi seguo con simpatia ma scherzare su Auschwitz anche no». Draghi (Fdi): «Disgustato»
«Raga, vi piace il mio Auschwitz?» La modella Michelle Comi, star di OnlyFans, è seduta su una panchina di un parco e rivolge questa domanda ai due ragazzi adolescenti, Lorenzo Fibbi e Matteo Trombetta, content creator di Prato noti con il nome «I’ duo toscano».
I due giovani fingono imbarazzo e commentano: «Sì dai, insomma, fossi la mi figliola ti avrei anche chiuso in casa», in riferimento alla mise provocante della modella. E ancora: «Che gli si può dire a un Auschwitz del genere… Sì, ci garba, ci gamba, sì dai bello».
Per suscitare la risata, il gruppetto ha pensato di puntare su un calembour: Auschwitz e non outfit. Un gioco di parole che ha suscitato reazioni e polemiche, in primis quella del console onorario di Israele Marco Carrai, che ha detto: «Trovo vergognoso che si utilizzi il nome di un campo di concentramento, anzi del più famigerato, per scherzare in modo anche squallido. Ad Auschwitz morirono nelle camere a gas 1,5 milioni di ebrei. Non followers ma persone vere. Solo perché ebrei. Non si scherza su queste cose. I social network dovrebbero trovare un limite legislativo alla decenza umana».
Tra i primi a stigmatizzare il reel è stato Michele Pierguidi, presidente del Consiglio di Quartiere 2 a Firenze: «Io vi seguo sempre con simpatia ma scherzare su Auschwitz anche no».
Sul fatto anche Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Firenze: «Sono rimasto un po’ disgustato. Si scherza su una tragedia e chi lo fa ha un forte seguito di giovani. Il black humor può piacere o meno, sui social ne troviamo molto, ma farlo sulla Shoah è troppo, è diseducativo».
Emanuele Cocollini, presidente dell’Associazione Italia-Israele ha scritto: «Il campo di concentramento di Auschwitz è stato un luogo di morte che ha segnato la storia dell’umanità. Che comicità è questa? Cosa c’è da ridere? Questi ragazzi farebbero bene ad andare a visitare Auschwitz per capire che non c’è proprio niente su cui scherzare».
I due ragazzi hanno scelto di lasciare comunque il video, nonostante le polemiche: «È ovvio che noi scherziamo – hanno detto interpellati da Repubblica Firenze – e che è solo un gioco di parole con outfit, non c’è nessun black humor, nessun riferimento alla Shoah, non è un video mirato a offendere nessuno. Ci dispiace che qualcuno possa essersela presa. Pace amore e rispetto per tutti […] Non soffermiamoci su queste cose ragazzi. Noi scherziamo e voi follower lo sapete bene e a noi basta questo».