15 Maggio 2024

Palermo, prosegue la mobilitazione pro pal all’università

Luogo:

Palermo

Fonte:

La Repubblica edizione di Palermo

La protesta vive in tenda L’università diventa un presidio per la Palestina

La loro lotta dura già da una settimana. Nel grande piazzale verde, di fronte l’edificio 19 di viale delle Scienze, le tende da campeggio, le luci solari e i fornelli per preparare tazze di caffè simboleggiano un accampamento in lotta di giovani militanti. Sono partiti che erano una decina di studenti dell’ateneo di Palermo, oggi sono quaranta a darsi il cambio al presidio permanente e solidale per la Palestina, promosso dal movimento “Giovani palestinesi”, dal collettivo universitario di Palermo “Scirocco” e dagli universitari sotto il nome di “Intifada studentesca”. Ogni giorno, c’è un programma dettagliato di assemblee, laboratori e collegamenti con le università italiane e americane in lotta anche loro nel grande movimento studentesco pro Palestina per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ieri pomeriggio gli studenti si sono collegati su Zoom con i colleghi della Columbia University, sede di barricate studentesche. Ieri mattina è “L’ateneo prenda posizione Midiri annuncia la nascita di un gruppo di lavoro stato affisso uno striscione contro il genocidio a Gaza e gli accordi con Leonardo spa, sotto il caccia F-104 dell’Aeronautica militare di fronte il dipartimento di Ingegneria. Oggi alle 15 è in programma il corteo studentesco che da viale delle Scienze raggiungerà la sede del Rettorato, allo Steri. Una delegazione sarà presente anche al Foro Italico, nel lungomare Arafat, al presidio organizzato dal coordinamento Palestina nel cuore Sicilia. «Chiediamo che l’università prenda posizione sul genocidio in atto – dice Marco Militello dell’Intifada studentesca Palermo -. Non abbiamo intenzione di smettere, per noi è importante fare fronte comune con tutte le università in lotta». Gli universitari chiedono all’ateneo l’interruzione di qualsiasi accordo con Israele e con aziende impegnate in difesa, aerospazio e sicurezza come Leonardo spa. Oltre a progetti di ricerca, Palermo ha in essere un accordo di mobilità internazionale Erasmus+, valido fino al 2025, con Afeka-Academic College of Engineering di Tel Aviv, una delle eccellenze nella formazione israeliana in Ingegneria. «Vogliamo che il rettore faccia pressione sulla Crui per rescindere accordi, come già accaduto in Spagna», dice Alessio Celano, studente di Statistica e Data Science presente all’accampamento universitario. «Non si tratta di porre ostacoli alla ricerca scientifica o di penalizzare gli studenti e le studentesse israeliane. È una questione politica e di responsabilità. Inammissibile che le istituzioni del nostro ateneo stiano in silenzio», dice Emma Diva de Broissia, studentessa di Medicina. Accanto a lei c’è Mohamed Alshamarkha, studente palestinese Unipa. «Sono un mediatore culturale, non posso stare in silenzio, mentre i miei concittadini muoiono. Il silenzio del mondo uccide quanto le bombe». E mentre il campus si riempie di volantini nelle aulette autogestite e di striscioni sui prospetti degli edifici, il rettore Massimo Midiri, che accoglierà gli studenti oggi alle 16 nella chiesetta di Sant’Antonino, in corso Tukory, annuncia la nascita di un gruppo di lavoro per creare momenti di incontro sulla questione palestinese. di Marta Occhipinti