1 Dicembre 2022

Gruppo Telegram esaltava il razzismo, tre ragazzi sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione della polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova

Luogo:

Genova

Fonte:

Repubblica

Su Telegram attentati e orrori sui bimbi tre arresti e altrettanti minori indagati

Due genovesi in carcere ed un altro di Salerno ai domiciliari si esaltavano sul web inneggiando ai terroristi jihadisti e ad Hitler Progettavano un attacco a Montecitorio, si addestravano con armi ad aria compressa, ma a casa di uno trovata una pistola vera

La loro esaltazione – per fortuna rimasta sul web – compiere un attentato “come quello dell’11 settembre… superando il numero di 2996, tante quante persero la vita alle Torri Gemelle“: un attacco al Parlamento. È il 12 febbraio scorso, quando uno dei tre giovani arrestati ieri conversa sul canale Telegram con gli altri due, elencando esplosivi ed armi da utilizzare. E per entrare a Montecitorio “bisogna corrompere un parlamentare“. Attenzione: chi scrive è un ventunenne genovese, nella cui abitazione la polizia ha trovato un’arma da sparo. Vera: una Manurhin calibro 22. Lui – omettiamo le generalità per ovvie ragioni (l’inchiesta coinvolge anche minorenni) – e gli altri due coetanei come icone avevano scelto i terroristici jihadisti, Hitler. Dicevano di odiare negri, ebrei e omosessuali (“..Sei pro allo sterminio dei froci…”). E postavano sui siti internet foto di rapporti sessuali tra bambini. L’operazione di ieri mattina della Digos di Genova, con l’arresto in carcere per i due genovesi e ai domiciliari per un terzo di Vallo della Lucania (Salerno), secondo fonti investigative ha lo scopo di fermare da una parte l’escalation di atti potenzialmente pericolosi per la loro diffusione on-line; dall’altra evitare che i tre comunque riuscissero a fare qualche azione violenta. La polizia, coordinata dai pm Federico Manotti (Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo) e Gabriella Dotto (pool Fasce Deboli) di Genova, ha eseguito le misure cautelari nei confronti dei tre giovani, tutti ventunenni. Altri tre sono minorenni, indagati a piede libero dalla Procura presso il Tribunale dei Minori. Tutti accusati: di apologia, di far parte di un gruppo Telegram avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi; nonché, apologia di gravi crimini di tipo terroristico (come omicidi e stragi) oltre che di diffusione di materiale pedopornografico. Tant’è che uno degli arrestati ha anche scritto e pubblicato canzoni rap: “Dai testi orripilanti, con riferimenti alla violenza e alla pedofilia”, scrive il gip Luisa Camposaragna che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. L’operazione, denominata “Blocco Est Europa” prende nome dal canale utilizzato. Ma non è il solo mezzo di diffusione usato. Gli altri hanno nomi inequivocabili: Gruppo Islamico Italiano, Texas, Stragisti, Odio i Negri. Allo stesso canale web hanno partecipato un centinaio di persone, gran parte minorenni. Che la Polizia Postale e la Digos stanno cercando di identificare. Tutti fra di loro, in chat, si sono scambiati materiale suprematista di tipo xenofobo,misogino, omofobo, antisemita e filonazista; quantomeno pericoloso per la sua divulgazione. E però il gruppo più “caldo” si addestrava con armi ad aria compressa all’interno di una fabbrica abbandonata di Certosa, “passando dalla ferrovia”; anche dentro una ex residenza per anziani della zona o negli altri edifici abbandonati lungo il torrente Polcevera. Tra i bersagli contro cui gli arrestati sparavano, anche l’immagine dell’ex premier Draghi. Si istruivano sui specializzati come “Militaria”, con interesse sul materiale tattico e le armi. Nel suo “delirio stragista” uno del gruppo diceva: “Quando vedo questi video mi viene voglia di andare a farne uno“, riferendosi alla strage di 6 ragazzi e due impiegati nel 2019 in Brasile ad opera di Guilherme Talci Monteiro di 17 anni e di Luiz Herique Castro di 25. E l’altro rispondeva: “Ti capisco… sono fieri...”. Il materiale telematico sequestrato (insieme a fucili, pistole ad aria compressa) nelle perquisizioni presso le abitazioni degli arrestati ed anche dei tre minori indagati, punta ad accertare quanto “ascoltato” sulle piattaforme web dal 23 gennaio al 2 aprile scorso, quando il sito è stato chiuso. Le indagini sono partite da una segnalazione arrivata on line alla polizia. E quando scoppia la guerra in Ucraina uno dei tre posta: “Cerco 14enne ucraina e non mando low quality gore… ma solo ragazzine t… e ritardate, perchè si tagliano per me…”. Poi foto di amputazioni di genitali femminili: “Il taglio del c… è il mio grande obiettivo…”. Scrivono gli inquirenti: “L’attività di indagine ha fatto emergere un gruppo di giovani che stimola ed alimenta i più violenti e perversi istinti che la mente umana possa immaginare”. di Giuseppe Filetto

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