Luogo:
Verona
Fonte:
Segnalazione CE
Dopo il post choc su Instagram della professoressa di Roncade che aveva pubblicato una foto con su scritto “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”, un 57enne di Verona è indagato per alcuni post antisemiti e razzisti pubblicati sui social.
Frasi antisemite e incitazione all’odio sui social
“Buonanotte ebreo parassita (con la stella di David barrata)”, “Anna Frank e la sua ‘emigrazione’: SOLDI, SOLDI, SOLDI e irregolarità bancarie.. altro che RAZZA! Una vergognosa fuga con la cassa?” e ancora “l’Olocausto? La più grande menzogna della storia”.
Queste sono solo alcune delle frasi agghiaccianti pubblicate sui social da un 57enne veronese. Oltre all’evidente posizione discriminatoria antisemita, sono emersi dalle indagini della Digos numerosi post negazionisti e di minimizzazione dell’Olocausto.
Il soggetto, non incensurato ma precedentemente noto come simpatizzante dei movimenti no vax e dell’estrema destra scaligera, ha sviluppato una narrativa complottista che vede gli ebrei come presunti “capofila” di trame ed interessi economici internazionali finalizzati a condizionare la politica estera delle società occidentali.
Indagato un 57enne veronese
Nella giornata di ieri, 12 novembre 2023, la Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali (Digos) di Verona ha portato a termine un’operazione di perquisizione presso l’abitazione di un 57enne residente nella provincia scaligera. L’uomo è stato individuato come l’autore di contenuti online caratterizzati da marcato antisemitismo, negazionismo e teorie del complotto.
Le accuse contro di lui riguardano il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Le indagini, prevalentemente di natura informatica, hanno rivelato un quadro inquietante di contenuti diffamatori e offensivi pubblicati dal soggetto sotto inchiesta.
L’operazione, condotta con il supporto della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni di Verona, ha portato al sequestro di diversi dispositivi elettronici. Questi saranno oggetto di analisi approfondite per raccogliere ulteriori prove utili al proseguimento delle indagini.
Fonte dell’immagine: Woody Harrington