Luogo:
Vicenza
Fonte:
Corriere del Veneto Venezia e Mestre
Autore:
Benedetta Centin
Ultrà padovani, oltraggio alla Shoah il libro chi Levi per insultare il Vicenza
In curva «Se questo è un uomo» diventa un tifoso che mangia un gatto. Inchiesta
Vicenza. Oltre il calcio, oltre i sani principi del gioco, irrompe ancora una volta negli stadi l’antisemitismo. E a fare più male è che l’ultimo episodio, registrato a Vicenza, al termine del derby con il Padova, è avvenuto proprio il giorno della Memoria, sabato 27. Sulla balaustra del settore ospiti i tifosi biancoscudati hanno esposto uno stendardo con il titolo del libro di Primo Levi sull’Olocausto «Se questo è un uomo» e il disegno stilizzato di un uomo con la maglia del Vicenza che si mangia un gattino. Tutto in bianco e nero, ad eccezione del rosso della maglia della squadra di casa. Uno striscione destinato a sollevare rabbia e indignazione, come è stato per le figurine di Anna Frank con la maglia della Roma affisse allo stadio Olimpico. E non mancheranno le conseguenze penali, perché il cartellone antisemita, un pezzo di carta di un metro e mezzo per un metro e mezzo, è stato sequestrato dalla Digos di Vicenza, che ieri ha inoltrato una segnalazione in Procura per la legge Mancino contro l’istigazione all’odio razziale. Al momento a carico di ignoti ma già nei prossimi giorni potrebbero essere iscritti sul registro degli indagati alcuni tifosi biancoscudati. A supporto delle indagini della questura ci sono le immagini registrate allo stadio Menti sabato sera, durante il derby. Ma il cartello incriminato, secondo quanto mostrano le registrazioni, non appare nella curva degli ospiti durante la partita. Ma soltanto dopo il fischio finale. E’ allora, quando inizia il deflusso d’uscita dallo stadio, che i tifosi del Padova alzano e rimuovono dalla balaustra uno striscione, mostrando così il cartellone antisemita che era stato appeso subito sotto, col quale hanno schernito il titolo del libro di Levi e riportato l’immagine di un tifoso vicentino che addenta un micio. Il cartellone, rimasto sul posto e sequestrato dalla polizia, era stato annunciato da un post sulla pagina Facebook di «Educazione Padovana», uno dei gruppi di riferimento della curva biancoscudata. Il post raffigura un uomo stilizzato con la maglia biancorossa del Vicenza e con la kippah in testa mentre si prepara a mangiare un gatto. Era stato pubblicato il 9 gennaio scorso alle 18.28 e recita testualmente così: «Ci auguriamo con tutto Il cuore di poter andare in terra Berica il giorno della Memoria per il tanto atteso Derby…Non fateci scherzi per favore!!!». Il presidente del Calcio Padova, Roberto Bonetto, raggiunto telefonicamente in tarda serata a Roma, dove si trovava per l’elezione del presidente della Figc, non ha voluto per ora commentare: «Mi prendo 24 ore di tempo, lo farò ma non adesso». Nel frattempo la Digos è al lavoro, anche per far scattare ulteriori denunce e provvedimenti di Daspo per i disordini registrati prima del fischio di inizio del derby di sabato, che hanno portato al ferimento di quattro agenti. Nel mirino altri supporter biancoscudati (un 25enne è stato denunciato la sera stessa). Al vaglio ci sono i filmati del pre-partita.