Fonte:
Testimonianza
“Come nasce lo Stato di Israele spiegato ai bambini e agli adulti”
Lo scrittore Ennio M. sul suo profilo Facebook spiega la genesi del moderno Stato di Israele in questi termini :
« Tizioebreo, malato mentale volontario di religione ebraica, è senza casa e gira il mondo per trovarne una, ma in base a quanto gli avrebbe detto, secondo lui, il suo personaggio di fantasia denominato Dioebraico, non riesce a farsi accettare in nessun luogo, poiché è una persona che rompe molto i coglioni al prossimo. Tizioebreo un giorno arriva in un posto che gli piace e ci vorrebbe vivere. In quel posto tuttavia ci abita già da tempo Caioislamico, malato mentale volontario di religione islamica, anche lui ubbidiente a un personaggio di fantasia denominato però Dioislamico. Dioebraico e Dioislamico sono personaggi immaginari delle favole, sono personaggi non esistenti e sono frutto della mente malata delle persone.
Tizioebreo taglia corto e dice che la casa di cui si è impossessato, è stato il suo personaggio di fantasia Dioebraico a dirgli di prenderla e che quindi gli spetta di diritto. Tizioebreo quindi occupa e prende totale possesso della casa di Caioislamico e la chiama Israele. Caiosilamico si incazza come una jena e dice che la casa è sua e la rivuole. Tizioebreo avverte Caioislamico di non farsi più vedere da quelle parti e di non rompergli più i coglioni e che la casa è ormai sua e gli appartiene. Caioislamico diventa furioso e comincia a fare una guerra ininterrotta contro Tizioebreo. Tizioebreo, molto furbo, chiede all’amico Sempronionazioniunite, che comanda e è più forte di lui, di dire a Caioislamico di non rompere il cazzo. Sempronionazioniunite fa la voce grossa a Caioislamico, dicendogli: “Caioislamico vattene affanculo e stai zitto, la casa che prima era tua ora è di proprietà del mio amico Tizioebreo.” Da quel giorno, di tanto tempo fa fino ad oggi, Tizioebreo vive felice e contento con la propria famiglia nella casa di Caioislamico. Caioislamico ogni tanto va a tirare i sassi, piangendo, sulle finestre della casa che un tempo era sua. »