Luogo:
Padova
Fonte:
Repubblica
Un gesto d’odio
“È un gesto che alimenta l’odio in un momento di grande tensione, politica e sociale”, denuncia Gianni Parenzo, presidente della comunità ebraica di Padova. Indignazione giunge anche dall’Anpi. “Fatico a credere che dietro a questo gesto non ci sia un intento di sfida”, commenta la presidente di Anpi Padova, Floriana Rizzetto. “Il significato del gesto, un pensiero per i bambini palestinesi, è condivisibile. Ma non l’ideologia di destra che lo ha eseguito. Sapere che è stata CasaPound, e che in città ci sono pietre d’inciampo dedicate a partigiani morti combattendo quella stessa ideologia che CasaPound rappresenta, suona come una presa in giro”.
La destra con Hamas
Una presa in giro o comunque un’azione che si pone in una posizione di contrapposizione rispetto agli ebrei e alla loro comunità. Il senso è questo. Del resto, che i gruppi di estrema destra siano schierati in blocco con i terroristi di Hamas l’ha scritto Paolo Berizzi su Repubblica pochi giorni dopo la carneficina del 7 ottobre. Nell’ultradestra l’aggressione a Israele ha fatto riemergere l’antisemitismo travestito da antisionismo. E anche sui siti d’informazione “di area” campeggiano slogan come “La Palestina non è roba da compagni”. La situazione è preoccupante ma la presa di posizione è decisa.
No alla rinascita dell’antisemitismo
“Non possiamo permettere la rinascita dell’antisemitismo in Europa. Questo gesto, che ricalca le pietre d’inciampo dedicate alle vittime della Shoah, è solo un modo per provocare e alimentare ostilità”, aggiunge ancora Parenzo. Le pietre d’Inciampo sono piccole targhe d’ottone della dimensione di un sanpietrino che vengono installate per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa è nata a Colonia nel 1992 ma poi è stata replicata in molte città d’Europa. La cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino mentre Padova, per esempio, ne accoglie già 34. di Enrico Ferro
Fonte dell’immagine: Repubblica