Luogo:
Cagliari
Fonte:
Il Foglio, L'Unione Sarda
Il vergognoso coro nei campus, il partito trasversale antioccidentale e il caso Cagliari
“Fuori i sionisti dall’Università di Cagliari”. Questo il grido per cacciare il docente israeliano Alex Bronstein, professore al Technion Institute di Haifa, che era stato invitato al Palazzo delle Scienze dall’università sarda per il reading course su “metodi statistici avanzati per l’intelligenza artificiale”. Dunque neanche un corso sul conflitto arabo-israeliano, no. Ma è bastato il passaporto – di un israeliano non antisionista, come sono invece Ilan Pappé e quegli israeliani che piacciono tanto a certi giri accademici – perché Bronstein diventasse persona non grata a Cagliari.
“E’ arrivato il momento di mobilitarci contro il sionismo che serpeggia nella nostra università”. Interessante definizione: la sola presenza di un israeliano rende impura la facoltà, come una serpe malefica. Lo abbiamo visto alla Columbia University di New York: un anno di manifestazioni antisemite, slogan contro gli ebrei e Israele, a favore di Hamas, e poi professori ordinari che hanno giustificato il 7 ottobre. E l’amministrazione che ha sospeso, interdicendolo dal campus, Shai Davidai, il professore che aveva protestato contro la politica accademica docile sui pro Hamas.
Alla Statale di Milano, molti convegni contro Israele; neanche uno a favore. Da Torino a Bari, molte mozioni di boicottaggio dello stato ebraico. Ma sbaglieremmo a pensare che ce l’hanno soltanto con i “sionisti”. Per protestare contro il professor Giacomo Cao, docente di Ingegneria proprio all’Università di Cagliari, hanno riempito i muri della sua facoltà di slogan tipo “Fuori i militari dalle università” e “Non lasciare in pace chi vive di guerra”. E una grande foto di Cao, sotto una scritta in nero: “E’ lui”. Ecco il mostro. Ecco il servo dell’industria militare. La “colpa” del professor Cao era di essere il presidente del Dass, il Distretto aerospaziale sardo. Altro che dal sionismo: l’università italiana ha bisogno di essere liberata da questa infestazione ideologica che è, in ultima analisi, il partito trasversale della guerra all’occidente. (Il Foglio)
«Fuori i sionisti dall’Università di Cagliari»: protesta contro il docente israeliano Alex Bronstein
È arrivato oggi per una delle sue lezioni, su invito dell’ateneo: ha trovato i manifestanti ad accoglierlo
È arrivato quest’oggi a Cagliari per una delle sue lezioni, su invito dell’Università, ma ad accoglierlo ha trovato un folto gruppo di manifestanti che lo hanno contestato. È accaduto al professore israeliano Alex Bronstein, che da oggi sino a giovedì terrà al Palazzo delle Scienze in via Ospedale il reading course “Metodi statistici avanzati per l’intelligenza artificiale”. La critica arriva non per le sue doti accademiche, ma per le sue posizioni ritenute sioniste, antipalestinesi e antiarabe in generale.
I manifestanti hanno dimostrato la loro solidarietà al popolo palestinese, libanese e siriano e, in aggiunta, hanno di nuovo chiesto all’Università di Cagliari di boicottare tutti i rapporti con gli atenei israeliani. Fra le associazioni presenti “Libertà per i popoli oppressi”, “Libertà per la Palestina”, “Messa al bando dello stato di Israele”. Bronstein, ingegnere e informatico, è docente al Technion Institute di Haifa e il suo rapporto con l’Università di Cagliari è di visiting professor. Il suo ciclo di lezioni nell’ateneo del capoluogo è rivolto a studenti della laurea magistrale in Matematica e Informatica, a dottorandi, assegnasti e ricercatori nonché ad altri interessati.
I contestatori hanno anche criticato fortemente l’Università: «Continua a tessere rapporti con Israele, nonostante le dichiarazioni del rettore risalenti all’inizio di quest’anno», ha scritto Unica per la Palestina nell’annunciare la presenza di Bronstein. «Non voltiamoci dall’altra parte: è arrivato di nuovo il momento anche per noi di tornare a mobilitarci contro il sionismo che serpeggia nella nostra università, e che permette a chi supporta un genocidio di entrare nelle aule a insegnare mentre a Gaza il diritto allo studio muore con gli studenti uccisi». (L’Unione Sarda)
Photo Credits: Il Foglio