Luogo:
Parma
Fonte:
Il Tempo
Centinaia i messaggi dai toni minatori ricevuti dal marchio
La Digos di Parma: «A rischio l’incolumità degli amministratori»
Il contratto di Erreà con la Federazione Calcistica Israeliana a rischio per boicottaggio e minacce. Centinaia i messaggi dai toni minatori, insulti, offese pesantissime arrivate anche su Telegram, Instagram e via mail, ricevuti dal marchio sportivo parmense Erreà, dopo che la società ha sottoscritto un contratto di fornitura di abbigliamento tecnico e sponsorizzazione con la Federazione di Calcio di Israele.
La notizia della collaborazione tra l’azienda italiana, già sponsor di numerose società sportive italiane e straniere, e la Federazione calcistica israeliana siglata ufficialmente a Tel Aviv il 2 agosto scorso, diventata di dominio pubblico, ha scatenato un’ondata di messaggi di contestazione, condanna e perfino incitamento alla protesta dei confronti di Erreà.
Tanto che, a quanto apprende l’Adnkronos, ora la società si trova costretta a valutare la risoluzione unilaterale dell’accordo, che dovrebbe avere decorrenza dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. La preoccupazione espressa dall’azienda sportiva, e che è ora oggetto di accertamenti da parte della Digos di Parma, già informato il Procuratore, è spiegata dall’«incitamento al boicottaggio» che «sta aumentando in maniera incontrollata, con effetti molto negativi, configurando – si legge – un concreto pericolo per l’incolumità degli amministratori e soci della compagine parmense, nonché dei dipendenti di Erreà, accompagnato a un senso diffuso di insicurezza».
In un messaggio datato 28 novembre, sul gruppo telegram Rubio feat Rubio a commento della notizia si leggeva: «Erreà sosterrà i coloni ebrei. Che bello finanziare terrorismo ebraico, colonizzazione della Palestina, genocidio e pulizia etnica del popolo semita palestinese. Si sa dove si trovano i punti vendita e la sede (…), si sa quindi cosa fare, ma soprattutto chi boicottare».
Photo credits: Il Tempo
Articolo di Luigi Frasca