4 Dicembre 2024

Arrestato Joe Fallisi

Da Pinelli e Arrigoni al suprematismo: il “cambio di fronte” del tenore arrestato
Joe Fallisi è tra le 12 persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta su un presunto gruppo neonazista. Il 76enne vive a Ostuni da oltre 10 anni e ha un legame solido con il Medio Oriente

OSTUNI – Si può essere stati amici di Pino Pinelli e Vittorio Arrigoni e propagandare idee che richiamano quelle del Terzo Reich? Si può essere stati a bordo della Freedom Flotilla, per portare aiuti umanitari a Gaza, e poi far parte di un presunto gruppo che teorizza la supremazia di una razza su un’altra (fermo restando che esiste solo la razza umana)? Ci si può prima occupare di diritti umani, e anche animali, e poi finire coinvolti in una retata contro una presunta associazione finalizzata al terrorismo? La risposta a queste tre domande è “sì”. E ha un nome noto, quello di Joe (Giuseppe) Fallisi, nato 76 anni fa a Milano e residente da oltre un decennio a Ostuni. Lui e altre 11 persone sono state arrestate all’alba di oggi, mercoledì 4 dicembre 2024, nell’ambito di un’operazione condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Direzione nazionale antimafia.

Mettendo un attimo da parte la mera cronaca giudiziaria (i primi dettagli dell’inchiesta sono raccontati in questo articolo), ci si può soffermare brevemente sulla biografia di Joe Fallisi. L’uomo attualmente si trova nel carcere di Brindisi. Nelle prossime ore, assistito dall’avvocato Angelo Cerasino, comparirà davanti al gip – in rogatoria – per sostenere l’interrogatorio di garanzia. Le indagini non sono chiuse, la Costituzione prevede la sacrosanta presunzione d’innocenza. Fallisi potrà scegliere se difendersi in quella sede o successivamente. Non è questo il punto.

La Giustizia farà il suo corso. È una frase fatta, ma non per questo inesatta. La perquisizione degli agenti della Digos presso la casa di Fallisi non ha portato alla luce esplosivi, coltelli o altri “utensili” dedicati alla violenza fisica. I poliziotti ne sono usciti con computer e smartphone. Perché la violenza – presunta, lo si ripete – sarebbe solo verbale. Anzi, scritta. Visto che per propagandare le sue idee, Fallisi avrebbe usato perlopiù applicazioni di messaggistica. Lui deve rispondere del reato associativo (ecco spiegata in parte la custodia cautelare in carcere) e della divulgazione di comunicati inneggianti all’odio razziale.
Ecco il punto. Ecco la domanda più importante, che non riguarda giudici e aule di giustizia. Come si concilia l’uomo amico di Pino Pinelli e di Vittorio Arrigoni, l’artista preoccupato per le sorti del popolo palestinese, il tenore impegnato a prendersi cura del prossimo con queste pesantissime (e aberranti, lo si conceda questo, perché l’aggettivo calza a pennello con queste idee) accuse? Fallisi non solo era amico di Pinelli – l’anarchico precipitato da una finestra della questura di Milano dopo la strage di piazza Fontana, strage in cui lui non era assolutamente coinvolto -, ma scrisse proprio lui “La ballata del Pinelli”, insieme a Pino Masi e Claudio Lolli, mica insieme a Priebke o Goebbels.

Vittorio Arrigoni non è stato solo un giornalista e un attivista, ma è un indimenticato simbolo della cooperazione umanitaria. Venne rapito e ucciso da alcuni terroristi islamici nel 2011. È un simbolo di pace e di fratellanza. E, soprattutto, di umanità. Ecco, Arrigoni e Fallisi erano amici. Arrigoni, mica Breivik. Nel 2010 c’era anche il tenore adottato da Ostuni a bordo della Freedom Flotilla, che tentò di violare il blocco di Gaza per portare aiuti umanitari. Ha legami con la Siria, è affezionato al Medio Oriente. Sono solo tracce nella biografia di Fallisi, vero. Un uomo può non essere coerente con le proprie idee, è vero anche questo.

Per riassumere: cosa c’entra il Joe Fallisi dei decenni scorsi con l’uomo accusato di far parte, negli ultimi anni, di un gruppo che propugna idee tanto lontane dalla stessa biografia del tenore? Come si passa da Arrigoni e Pinelli a queste idee propalate via smartphone? Sì, questo non è l’unico caso di cambiamento radicale, ma stupisce comunque. Ecco, forse la risposta a queste domande non la si può trovare nelle carte dell’inchiesta. Solo Fallisi potrà rispondere. Ammesso che questa domanda abbia davvero una risposta logica.

Photo Credits: www.brindisireport.it