Fonte:
Segnalazione
«gli ebrei sono “contaminatori che contagiano al male ovunque si trovino”»
Ampi stralci della testimonianza di P:
«Andato in un commissariato di XX per supportare la denuncia di un amico vittima di furto, ho avuto un confronto con un ufficiale della Polizia antisemita.
Io sono ebreo, sono profondamente cosciente di cosa significhi esserlo, altrettanto di cosa significhi “antisemitismo”, e non sono in alcun modo una persona impulsiva e non parlo di antisemitismo a caso, né ho serenità a parlare di cose gravi in pubblico.
L’antisemitismo è stato formale, serio, ribadito anche alla dichiarazione della mia identità: gli ebrei sono “contaminatori che contagiano al male ovunque si trovino”, nemici del “Vangelo di Cristo” e della “Madre di Dio la Vergine Maria”. Dopo avergli detto che aveva un “contaminatore immondo” lì nel suo ufficio, io, P, che sono ebreo, e dopo avergli ricordato che è un pubblico ufficiale e non un prete.
A questo punto lui ha detto due cose: che lo Stato italiano dovrebbe essere religioso e cattolico, che in questo la Costituzione si dimostra “anticristiana e contaminata”, e che lui negava la responsabilità di Mussolini nello sterminio e nella Shoah; diceva invece essere stato Mussolini “non assassino di alcun ebreo, se non in minima parte, ma invece il più vero cattolico politico della nostra storia, l’unico politico italiano capace di onorare effettivamente la Chiesa di Cristo”, e il fascismo “non certo una dittatura, mai”.
Gli ebrei o l’ebraismo non sono stati MAI nominati in nessun momento né da me né dal mio amico, la denuncia riguardava tutt’altro (il furto subito dal mio amico per strada – e non c’entrano gli ebrei).
Il discorso del poliziotto è nato invece quando il mio amico, parlando della sua professione, ha fatto il nome di Adorno, il filosofo della Scuola di Francoforte, menzionandolo in maniera sostanzialmente casuale per dare coordinate, e neutralmente, solo come intellettuale, nemmeno come marxista. Su questo il poliziotto ha detto fieramente di aver studiato e di sapere che la Scuola di Francoforte era un “covo di ebrei”, che i francofortesi erano “tutti ebrei” (detto come se fosse una cosa sporca), e poi è partito con il suo discorso su Gesù e il Vangelo da proteggere dal contagio giudaico. »