Fonte:
Il Fatto Quotidiano
Autore:
Gad Lerner
QAnon&Qomplotti cuore del sistema
Cospirazioni à la carte. Da Meloni all’estrema destra Usa, passando per il pm Gratteri: tutti nel verminaio di antisemitismo, satanismo, lobby Che cosa c’è dietro e a chi convengono le teorie “irrazionali ma logiche” »
Chiedetevi il perché. Perché il magistrato Nicola Gratteri scrive una prefazione benevola a un testo in cui compare la seguente affermazione: “Vogliamo dire chi comanda nel mondo? Comandano gli ebrei! Sta tutto in mano a loro! Tutte le lobby economiche e le lobby farmaceutiche, hanno tutto in mano loro… la grande finanza”. Perché Giorgia Meloni sceglie di definire George Soros “usuraio” Perché il senatore Elio Lannutti condivide su Twitter un falso acclarato come “I Protocolli dei Savi di Sion” per sostenere che il mondo è sottomesso a un potere occulto. Perché, giunti a questo punto, scommetto che trai lettori qualcuno già pensa: uffa, il solito ebreo privilegiato che si lamenta. Del resto, quando feci ritorno per la prima volta nel mio Paese natale ebbi la sorpresa di trovare in vendita al dutyfree dell’aeroporto di Beirut quegli stessi “Protocolli” che la polizia zarista aveva inventato di sana pianta più di un secolo prima. Ci ho fatto il callo. E non mi ha stupito apprendere che la nuova destra americana diffonde sui suoi social una versione aggiornata della sempiterna “accusa del sangue”: non più il rapimento di bambini ad opera di ebrei che ne impastavano il sangue nella farina del pane azzimo; bensì abuso sessuale dei medesimi bambini perpetrato da pedosatanisti che ne estraggono l’adrenocromo utilizzato come elisir di lunga vita. Ho trovato una risposta a questi perché nella formidabile inchiesta sul cospirazionismo, frutto di annidi lavoro di Wu Ming 1, appena pubblicata dalle edizioni Alegre: La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema. Il grande merito del suo lavoro risiede nell’inquadramento storico delle varie fantasie circolanti sull’instaurazione di un dominio totalitario e predatorio ai danni dei popoli, artefice delle loro sofferenze. Wu Ming 1 rintraccia, lungo i secoli, una continuità di argomentazioni impressionanti, e si addentra nei luoghi sensibili della mente umana su cui fanno leva. L’ “accusa del sangue”, per l’appunto, è atavica e persistente almeno quanto lo stereotipo sugli zingari che rubano i bambini. Come la stregoneria femminile e il satanismo. Costruisce spiegazioni deviate al ripetersi delle ingiustizie sociali, delle epidemie, delle guerre, delle migrazioni e delle catastrofi naturali, attribuendole alla perversione malvagia di figure individuali o collettive. Non a caso la pedofilia, forma suprema di sottomissione dei più fragili e innocenti, i bambini, viene frequentemente descritta come ulteriore vizio distintivo dei potenti, a complemento della loro avidità economica. Wu Ming 1 ci mette in guardia dall’accontentarci di credere che il cospirazionismo di QAnon e degli altri seminatori di falsità grossolane online trovi seguaci solo grazie alla stupidità, all’ignoranza o alla malattia mentale. Magari. “Irrazionale ma logico”, si intitola giustamente un capitolo del suo libro, laddove esplorai meccanismi dei social network come estensioni della psiche. Non a caso, precisa, il cospirazionismo ha fatto proseliti anche a sinistra e non solo tra fascisti e reazionari vari. Vale qui la celebre citazione attribuita a August Bebel, “l’antisemitismo è il socialismo degli imbecilli”, che in tempi più recenti ha trovato riproposizioni mascherate da anticapitalismo; senza contare le teorie del complotto spesso rivolte contro la sinistra radicale. Il fenomeno nuovo rappresentato da QAnon, la delirante narrazione sul Pizzagate di Washington nei cui scantinati i maggiorenti democratici praticherebbero orrendi riti pedosatanici, si è diffuso anche perché le fantasie di complotto germinate “dal basso” hanno trovato legittimazione e alimentazione da capi di Stato: in primis da Trump e da vari suoi epigoni come Bolsonaro e Orbán. Uomini senza scrupoli assunti come eroi del contropotere, investiti del ruolo di paladini delle tradizioni popolari minacciate da reti occulte. Così si è propagata la diceria secondo cui esisterebbe una “Cabal” ;cioè un’associazione segreta di potenti comprendente i leader democratici, l’immancabile Soros e i volti più noti di Hollywood, finalizzata a procacciarsi l’adrenocromo insieme alla supremazia finanziaria. Inequivocabile il richiamo alla Cabala ebraica. Naturalmente i membri della “Cabal” sarebbero anche i burattinai del progetto mondiale di “sostituzione etnica” che fa leva sulle migrazioni per sfruttare i popoli. L’abbiamo sentita citare più volte in televisione dai nostri vari Salvini e Meloni, così come dai più sprovveduti Lannutti e Paragone. Se Wu Ming 1 si è messo di buona lena a scoperchiare questo verminaio, è anche perché si è sentito punto sul vivo. Nel 2018, quando la sigla QAnon si è imposta all’onore delle cronache fornendo il suo profilo alla Alt-right statunitense, qualcuno cercò di rintracciarne le tracce in Q, il libro di successo mondiale a cui lui stesso aveva contribuito con il collettivo Luther Blissett. L’aver giocato con raffinatezza col fuoco della comunicazione surreale, sulla scia di un maestro come Umberto Eco, rischiava di rimbalzargli addosso vent’anni dopo sotto forma di QAnon. Davvero troppo, per essere sopportato. Le “gocce” velenose iniettate da QAnon sul sito 8kun, spesso con l’hashtag #savethechildren, vaneggiando su ottocentomila bambini scomparsi negli Usa nel solo 2017, erano entrate in vena a molti sprovveduti, ma anche ad alcuni criminali autori di stragi di là e di qua dall’Atlantico. Preziosa è l’ultima parte di questo lavoro, intitolata non a caso: “Filamenti di genoma transatlantico”. Perché “anche in Italia il terreno è fertile. Per ragioni storiche e culturali legate al retaggio dell’inquisizione e della controriforma, le fantasie di complotto sul satanismo hanno facile presa”. E difatti la caccia ai nemici della Chiesa e della Famiglia qui da noi ha propiziato indagini giudiziarie cavalcate con enfasi dai media per poi finire nel nulla: a Bologna contro i Bambini di Satana; sui Diavoli della Bassa Modenese; sulla scuola materna di Rignano Flaminio. Episodi di isteria collettiva basati su testimonianze false o forzate, però adatte a fomentare quel moral panic che da sempre alimenta il cospirazionismo. Non a caso il libro è dedicato a Marco Dimitri, uno dei Bambini di Satana, scomparso di recente dopo essere stato vittima innocente di una surreale persecuzione. Va a onore di Wu Ming 1 aver contribuito a scoperchiare la macchinazione di cui fu oggetto. Non illudiamoci. Le farneticanti macchinazioni del Qomplotto non sono solo merce d’importazione.