Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Stefano Montefiori
Vignetta antisemita con Macron scuote Parigi. Poi le scuse
Il partito dei Républicains ha ritratto il rivale con naso adunco, tuba da capitalista e falce sovietica
PARIGI Sembra una caricatura degli anni Trenta, quando fascisti e nazisti denunciavano il complotto demo-pluto-giudaico-massonico. Il partito dei Républicains ha ritratto l’avversario politico Emmanuel Macron, già banchiere da Rothschild, con il naso adunco, la tuba da capitalista di inizio Novecento, e intento a tagliare il sigaro grazie a una falce comunista. Mirabile riassunto iconografico del nemico: ebreo (Macron non lo è, ma comunque), ricco e illiberale. L’infortunio è così grave che il candidato della destra François Fillon ha preso in fretta le distanze dai suoi stessi collaboratori denunciando in un comunicato «una caricatura inaccettabile». «Comprendo l’emozione che abbia potuto suscitare, perché evoca disegni di un’epoca oscura della nostra storia (il collaborazionismo antisemita di Vichy, ndr) e veicola un’ideologia contro la quale mi sono sempre battuto». È vero che François Fillon, il più fedele all’eredità di De Gaulle tra gli esponenti del suo partito, non è sospettabile di indulgenze verso l’antisemitismo. «La lotta politica è aspra ma deve restare degna», ha sottolineato, chiedendo che vengano prese sanzioni contro i responsabili. La vignetta è apparsa venerdì in un’infografica diffusa su Twitter dai Républicains per illustrare «la verità sulla galassia di Macron»: il candidato centrista, in testa ai sondaggi assieme a Marine Le Pen quando mancano sei settimane al voto del 23 aprile, viene collegato a numerosi esponenti che in questi anni sono stati vicini al presidente uscente François Hollande. La tesi è che Macron sarebbe il continuatore del fallimentare quinquennio di Hollande. Argomento consentito, mentre il disegno anni Trenta non lo è. Nonostante le scuse, Macron protesta oggi in un’intervista al giornale La Croix: «Si comincia facendo fischiare la stampa nei comizi e si finisce per ricorrere a un’iconografia antisemita per colpire l’avversario». Anche se Fillon non è direttamente responsabile per il disegno, Macron sottolinea la radicalizzazione del campo Fillon. In difficoltà nei sondaggi per lo scandalo degli impieghi ai famigliari, abbandonato in un primo momento dal partito che avrebbe voluto sostituirlo con Alain Juppé, il vincitore delle primarie Fillon ha di-smesso i toni compassati che lo hanno accompagnato in decenni di carriera politica per proclamare la propria innocenza, invocando la giustizia popolare delle urne contro quella dei giudici e dei media schierati «con il sistema». Dopo il fallimento del «piano B» Juppé, il partito è tornato nei ranghi e ha ricominciato a sostenere Fillon, dimostrandosi forse più realista del re. La caricatura arriva in un pessimo momento perché il candidato della destra deve già fare attenzione a non apparire troppo legato agli ambienti più tradizionalisti e integralisti della destra cattolica come l’associazione Sens Commun, che ha contribuito a organizzare la manifestazione del Trocadéro in favore di Fillon, e che è erede del movimento sceso in piazza negli anni scorsi per opporsi alle nozze gay.