Fonte:
Il Mattino, Il Tempo
Autore:
Manuel Fondato
Negazionismo, pene fino a 6 anni di carcere
Il disegno di legge toma alla Camera per il voto conclusivo
L’Aula del Senato dice sì con 134 voti a favore, 14 contrari e 36 astenuti al disegno di legge che introduce nell’ordinamento italiano l’aggravante del negazionismo. Ma lo fa tra mille polemiche e con l’opposizione che protesta perché di fatto viene messo ai voti, non il testo discusso e approvato in commissione Giustizia praticamente all’ unanimità, ma l’emendamento messo a punto dal presidente della commissione Nico D’Ascola che è interamente sostitutivo del provvedimento. Tutto nasce da un «pubblicamente» che la commissione Giustizia del senato e l’Aula nel suo complesso tentano di inserire nel ddl (arrivato alla sua terza lettura), per ben due volte. La prima volta, la Camera «rimedia» sopprimendo quella parola. Ma, al secondo tentativo, i Dem di Montecitorio, prima tra tutti la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti, insorgono spiegando che quel «pubblicamente» non c’entra nulla con l’aggravante del negazionismo. Bensì è «solo un’escamotage per modificare la Legge Mancino nel suo complesso, restringendone di fatto la portata e mettendone a rischio i processi in corso». La critica scatena le ire del centrodestra di Palazzo Madama i cui senatori attaccano a più riprese la Ferranti, ma alla fine nella maggioranza si conviene e si fa marcia indietro riconoscendo, come fa in aula Giuseppe Lumia, che quella modifica con l’aggravante del negazionismo, che è un articolo a parte aggiuntivo nella Legge Mancino, non c’entra niente. Alla querelle ha messo la parola fine il presidente D’Ascola, ed è arrivato dopo diverse riunioni di maggioranza anche al ministero. Cosi è passato solo l’aggravante che prevede la reclusione da 2 a 6 anni «se la propaganda ovvero l’istigazione e l’ incitamento commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione si fondano in tutto o in parte sulla negazione della shoah odei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra». E si è tolta tutta la parte, inserita stavolta alla Camera, che legava l’aggravante a «fatti accertati con sentenza passata in giudicato» pronunciata da organi di giustizia internazionali.
Sei anni di carcere a chi nega la Shoah
Il Senato introduce il reato come «aggravante» nella Legge Mancino Giovanardi: sbagliato mettere alla pari Olocausto e crimini di guerra
Il Senato dice sì per la seconda volta al reato di negazionismo. Dopo la votazione dell’11 febbraio 2015, Palazzo Madama ha approvato con 134 voti a favore, 14 contrari e 36 astenuti, l’emendamento presentato da Nico D’Ascola del Nuovo Centrodestra come primo firmatario e, con esso, l’intero provvedimento di cui la proposta di modifica è totalmente sostitutiva. Alla votazione non ha preso parte il gruppo di Forza Italia. Il ddl, composto di un solo articolo, introduce il comma 3 bis all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975 n. 654 (e successive modifiche), emendando la legge Mancino, che ha recepito la convenzione contro le discriminazioni razziali, per introdurre l’aggravante del negazionismo. L’emendamento D’Ascola sopprime l’avverbio «pubblicamente» introdotto in commissione per iniziativa dell’ex sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. Il Legislatore prevede ora una pena da 2 a 6 anni di reclusione, se la propaganda, ovvero l’istigazione e l’incitamento commessi in modo che derivi «concreto pericolo di diffusione», si fondano in tutto o in parte sulla negazione della shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra. Il dibattito è stato molto serrato durante tutta la giornata. L’ex ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello aveva dichiarato da subito la contrarietà al provvedimento: «Non voterò questa legge perché tende a portare nelle aule di tribunale quello che deve rimanere nelle aule delle scuole e delle università: e un problema culturale di educazione, sicuramente esistente, non può avere una sua dimensione penale». In dissenso dal suo gruppo ha votato contro anche Maurizio Sacconi: «Voterò contro l’emendamento, nonostante le mie radicate convinzioni circa la pericolosa ripresa nella stessa dimensione europea di sentimenti antisemiti. Ma tutto ciò non può condurmi ad accettare un provvedimento di cui contesto soprattutto il fatto che esso concorre ad una altrettanto pericolosa estensione della qualificazione penale dei comportamenti umani nel momento in cui dovremmo prendere la strada opposta secondo criteri di semplicità e di certezza». Critico anche Carlo Giovanardi: «Il Senato della Repubblica ha contraddetto se stesso votando un testo sull’aggravante di Negazionismo che ha messo alla pari la tragedia dell’Olocausto, riconosciuto per legge dalla Repubblica italiana come un fatto L’ex ministro Quagliariello: «Certe cose devono restare nelle università» unico nella storia dell’umanità, a migliaia di altri fatti che riguardano i delitti contro l’umanità e i crimini di guerra». La maggioranza difende invece il provvedimento, con la prima firmataria, la senatrice Anna Amati del Pd che lo definisce «un atto che il Parlamento deve come riparazione alla comunità ebraica italiana dopo la vergogna delle leggi razziali del 1938». Il capogruppo in commissione Giustizia, Giuseppe Lumia, in dichiarazione di voto ha affermato che: «Arriviamo finalmente all’introduzione nel nostro ordinamento del reato di Negazionismo. Uno strumento che mancava e che si collega a una pagina buia del nostro Paese, alle leggi razziali del 1938 e alla oscena crudeltà della Shoah che si diffuse in Europa. Negli ultimi tempi sono riemersi quei germi violenti ed è un bene aver fissato delle norme che non istituiscono il reato d’opinione, che si combatte invece con la cultura e il confronto, uniche vere armi della democrazia, ma che richiamano il diritto penale per punire tutte quelle forme, espresse pubblicamente, di propaganda, di incitamento ed istigazione a commettere delitti, richiamandosi alla violenza e all’odio razziale». Il provvedimento tornerà ora dunque alla Camera in terza lettura. Ettore Rosato presidente dei deputati democratici a Montecitorio ha già promesso tempi brevi per l’approvazione: «Il testo approvato dal Senato sul negazionismo è una giusta soluzione. Si riafferma l’introduzione del reato di negazionismo nel nostro ordinamento e vengono aumentate le pene per chi, negando la Shoah, istiga a violenza o intolleranze. Ci adopereremo affinché la Camera approvi in tempi rapidi il testo senza ulteriori modifiche». (M.F.)