Fonte:
ANSA
25 aprile: movimenti pro-Palestina, saremo a Porta San Paolo
I movimenti pro-Palestina saranno a Porta San Paolo per le celebrazioni romane del 25 aprile che quest’anno sono orfane del tradizionale corteo per il centro cittadino, come deciso dall’Anpi di Roma. «Noi saremo sicuramente a Porta San Paolo – afferma Nino Lisi, della Rete romana di solidarietà al popolo palestinese -, lunedì prossimo ci riuniremo per decidere anche se organizzare manifestazioni alternative» dopo la decisione dell’Anpi di annullare il corteo. La decisione è arrivata dopo la rinuncia della Brigata Ebraica e dell’Associazione Nazionale degli ex deportati di disertare il corteo per evitare gli scontri dello scorso anno con attivisti pro-palestinesi.
25 aprile: ebrei Roma, non saremo a manifestazione Anpi
Pacifici, inopportune bandiere Palestina, ricevute minacce
«Chiedo a tutti, ebrei e laici, di non partecipare alla manifestazione dell’Anpi per evitare scontri come ci sono stati lo scorso anno». È l’invito del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, riguardo alla manifestazione del 25 aprile a Porta San Paolo, quest’anno «orfana» del tradizionale corteo per le strade della Capitale. «Non saremo a porta San Paolo per tre motivi -spiega Pacifici- la presenza della bandiera palestinese, che non ha nulla a che vedere con le truppe alleate e con la giornata della Liberazione, anzi, quella bandiera in quel momento storico era dalla parte dell’occupante. Poi c’è un problema di ordine pubblico visto che ci sono state esplicite minacce sul web da parte della rete delle organizzazioni filo palestinesi ed inoltre il 25 aprile coincide con shabbat, giorno in cui è imposto il divieto di partecipare a manifestazioni». La comunità ebraica conferma invece la presenza all’evento istituzionale in programma in Campidoglio, sempre per il 25 aprile. «Saremo presenti al termine dello shabbat, un’ora dopo il tramonto – specifica Pacifici -, con la speranza che null’altro accada. Speriamo ci siano famiglie e che si possa festeggiare con lo stesso spirito che ci hanno donato i padri fondatori della nostra Repubblica».