Al Politecnico sequestrata l’auletta della protesta per la Palestina

L’intervento della procura, che ieri ha ordinato di mettere i sigilli all’auletta occupata diventata presidio permanente della lotta contro Israele, ha riacceso lo scontro al Politecnico tra i vertici dell’ateneo e gli attivisti «Free Palestine». Ieri, ricevuta la notifica del sequestro della saletta Det, ribattezzata aula Shereen Abu Akleh in ricordo della giornalista di Al Jazeera uccisa dall’esercito di Tel Aviv, il rettore Stefano Corgnati ha precisato: «Il Senato accademico ha sempre richiamato la necessità di ripristino delle condizioni di legalità sugli spazi, fruibili secondo le regole di ateneo; questa decisione dell’autorità giudiziaria va in questa direzione». Intervento che fa arrabbiare gli studenti di Polito for Palestine che hanno commentato così l’accaduto: «Registriamo l’ennesimo tentativo di criminalizzare le mobilitazioni a sostegno di Gaza viste in tutte le università del mondo. Il Politecnico considera un reato la contestazione e non la collaborazione con le aziende che producono armi». È stata annunciata un’assemblea per oggi.