Fonte:
Rai News
Autore:
Marco Barboni, montaggio di Gianni Chizz
Una svastica disegnata sulla lavagna di un’aula comune. E altre sulle pareti e sui banchi. Simboli fotografati e girati nelle chat degli studenti, arrivati poi anche ai genitori. Immagini trasformate in meme, in cui sono stati ritratti i professori dell’istituto vestiti da nazisti.
La conseguenza per la classe terza B della scuola media Abbé Trèves di Saint-Vincent è stata una punizione collettiva: la cancellazione della gita scolastica. Gli studenti sarebbero dovuti andare a Boves, in provincia di Cuneo, dove i nazisti, il 19 settembre 1943, commisero il primo eccidio in Italia, uccidendo 25 civili e bruciando 350 case. Per poi colpire nuovamente il paese alcuni mesi dopo.
Nessuno tra gli studenti si è preso la responsabilità di quanto accaduto e ne sono nate note per tutti.
Oltre alle svastiche – osserva però la dirigente scolastica – gli alunni della terza B si sono resi colpevoli di atti vandalici nel corso di tutto l’anno. Tutti i docenti hanno ritirato la propria disponibilità ad accompagnarli e la gita è stata annullata. Decisione, spiegata ai genitori durante un consiglio di classe.
La sovraintendente regionale agli Studi Marina Fey spiega che le gite fanno parte del percorso didattico: “Non sono un premio – precisa – e annullarle non è una punizione. Da qui la necessità di recuperare quel tempo con altra attività, come incontri su rispetto, giustizia riparativa e legalità”.
Il presidente dell’Associazione partigiani della Valle d’Aosta Nedo Vinzio parla di un “segnale preoccupante” e invita a non minimizzare gesti che ricordano eventi tragici nella storia del nostro Paese e dell’Europa.