Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Stefano Montefiori
Inchiesta choc sull’Islam francese «Metà dei ragazzi trai 15 e i 25 anni sono radicali»
L’Institut Montaigne lancia un allarme sui giovani che usano la religione per affermarsi ai margini della società
La prima notizia è che un’inchiesta di questo genere è stata realizzata. «Un islam francese è possibile», si intitola lo studio diffuso ieri dal think tank liberale Institut Montaigne. In Francia le indagini sociologiche su base etnica o religiosa sono vietate. Il ricercatore Hakim El Karoui ha aggirato i limiti per cercare di rispondere alla domanda «chi sono i musulmani di Francia»? Curiosità comprensibile, visto che il tema della presenza islamica e il suo rapporto con la République sta occupando da mesi gran parte del dibattito politico ed è per ora l’argomento fondamentale degli aspiranti candidati all’Eliseo nei 2017. Intanto, secondo lo studio condotto ad aprile-maggio 2016 su 1029 islamici, individuati su un campione di 15459 persone rappresentativo della popolazione francese sopra i 15 anni, i musulmani sarebbero meno del previsto: non i 5-7 milioni che si pensava, ma tra 3 e 4 milioni. Molto giovani, perché l’età media è di 35,8 anni contro i 53 dei cristiani e i 43 dei«senza religione». Poi, la ricerca si dedica alla questione più delicata: che rapporti hanno con il fondamentalismo? Anche qui la risposta riserva delle sorprese. Lo studio delinea tre gruppi di musulmani: il primo, il più numeroso (46 per cento), è composto dalla «maggioranza silenziosa», cioè cittadini secolarizzati che non trovano contraddizione tra i valori della Repubblica e l’islam, e che comunque sono a favore della laicità. Il secondo gruppo, intermedio, pari al 25%, si definisce innanzitutto come musulmano, rivendica con fierezza la propria appartenenza religiosa e il diritto di esibirla in pubblico, ma rispetta comunque le leggi e la laicità dello Stato. II terzo gruppo, che arriva a un notevole 28%, comprende cittadini definiti dallo studio come «fondamentalisti» e «secessionisti», che affermano la primazia della legge islamica su quella della Repubblica e sono favorevoli a comportamenti vietati come la poligamia o l’indossare il burqa. Questa percentuale sale al 50 per cento nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni. L’Institut Montaigne lancia quindi un allarme sui giovani musulmani francesi, che per metà «usano l’islam per affermarsi ai margini della società».