Fonte:
moked.it
UNIVERSITÀ L’Ucei agli studenti israeliani: Non siete soli
Da settimane per gli studenti israeliani frequentare le università italiane è diventato più complicato. Con il conflitto tra Israele e Hamas, l’atmosfera in molti atenei si è fatta ostile. “A Bergamo e Parma ci sono stati casi di antisemitismo e i ragazzi evitano di parlare in ebraico in pubblico. Io non vado in facoltà a Roma quando ci sono le manifestazioni pro-palestinesi ed evito alcuni luoghi dell’università”, racconta Shachar. Per lei e per una settantina di studenti israeliani l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha organizzato ieri un incontro. “È stata una ottima occasione per avere un luogo in cui parlare e avere dei punti di riferimento a cui rivolgersi in caso di necessità”, aggiunge Shachar.
La serata si è svolta su zoom e ha fornito ai ragazzi sia strumenti pratici sia un sostegno psicologico ed emotivo, spiega Genny Di Consiglio, coordinatrice dell’ufficio giovani nazionale dell’Ucei. “Al di là delle parole, è stata un’occasione per dimostrare con i fatti che siamo un unico popolo e un’unica famiglia. Abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza e disponibilità a questi ragazzi”, sottolinea rav Roberto Della Rocca, direttore dell’area Educazione e Cultura Ucei. Con lui alla serata è intervenuta anche la presidente dell’Unione Noemi Di Segni, ribadendo ai ragazzi un concetto: “atem lo levad, non siete soli”. Per loro, sparsi in tutta Italia, da Napoli a Torino, da Pisa a Padova, ci sono diversi strumenti a disposizione: numeri verdi da chiamare, supporto legale e psicologico fino all’aiuto per questioni burocratiche. E possono contare sull’ambasciata d’Israele in Italia, come ribadito dall’attaché culturale Smadar Shapira.
Alcuni hanno problemi legati al percorso di studi: sono dovuti partire come riservisti e hanno perso gli esoneri degli esami o rischiano di perdere degli appelli. “Ci hanno chiesto una mano con le università per trovare una soluzione”, afferma Di Consiglio. Della questione, insieme ad altre problematiche negli atenei, si è fatta carico tra gli altri l’assessore Ucei alle politiche giovanili, Livia Ottolenghi, presidente della Conferenza dei presidenti dei corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria.
Nel corso della serata lo psicologo sociale Dan Wiesenfeld ha affrontato il tema del disagio e delle paure vissute dagli israeliani in queste settimane, ribadendo l’importanza di avere momenti per stare insieme e condividere le emozioni. Dall’Unione dei giovani ebrei d’Italia, rappresentata dal presidente David Fiorentini, è arrivata la proposta di coinvolgere gli israeliani nelle iniziative dell’associazione. A chiudere la serata un momento di leggerezza: l’incontro con lo chef israeliano Meir Adoni (nell’immagine). “I ragazzi hanno apprezzato e si sono divertiti. Lui è uno chef molto famoso e ha dato consigli culinari, alleggerendo la serata. Anche avere momenti di spensieratezza è importante”, evidenzia Di Consiglio. “La promessa da parte nostra è che questo sarà solo il primo di questi incontri”. Per Shachar, impegnata a coinvolgere nell’iniziativa israeliani in tutto il paese, l’incontro ha avuto un ruolo ulteriore: “ci ha dato speranza che le cose miglioreranno”.