Fonte:
Corriere della Sera edizione di Firenze
Autore:
Aldo Tani
Siena, il senato accademico vota per la Palestina
Approvata all’unanimità la mozione per chiedere all’Italia di riconoscere lo Stato
SIENA Salvatore Bimonte lo ha definito «un atto politico» la decisione presa dal Senato accademico dell’Università di Siena, che ha approvato all’unanimità una mozione per chiedere all’Italia di riconoscere lo stato della Palestina. «Da parte nostra c’è la convinzione che non si arriverà a una pace — sottolinea il docente del dipartimento di Economia politica, che è stato il promotore del provvedimento — Ci sono stati momenti dove sembrava che questo evento si potesse verificare, ma oggi sembra quanto mai lontano». Considerazione che ha spinto la comunità accademica a chiedersi cosa potesse fare di concreto. «E una decisione che parte da un lungo periodo di sofferenza e di impotenza di fronte ai fatti di ottobre — prosegue Bimonte — Nel tempo ci sono stati vari proclami che sono serviti a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma senza andare oltre. Quindi, volevamo fare di più». Il primo passo è stata l’istituzione di due borse di studio per studenti palestinesi, in particolare per quelli residenti nella Striscia di Gaza. Quello successivo è stata la volontà di mandare un segnale chiaro. «Devo ringraziare gli studenti — precisa il docente — La loro opera di convincimento e sensibilizzazione è stata determinante per arrivare alla misura del Senato». Mesi di pressione, esemplificata nell’acampada davanti al Polo Mattioli, e di dure prese di posizione contro la stessa istituzione universitaria, che non voleva saperne di interrompere le collaborazioni con le università israeliane. Fermezza che sotto questo aspetto è rimasta, ma il consenso generale alla mozione è la dimostrazione di una porta quantomeno socchiusa. Non è un caso che questa determinazione trovi posto all’interno del documento accademico. «Quello che sta accadendo, frutto di un passato di violenze, ha commosso il mondo, spingendo alla mobilitazione le opinioni pubbliche di molti Paesi, primi fra tutti gli studenti, compresi quelli delle nostre università — si legge nel provvedimento — È anche grazie a loro se in questo difficile periodo è stato riaffermato e più volte ricordato che le università devono essere luoghi senza frontiere, in cui si coltiva e sviluppa un pensiero critico». La premessa prima dell’appello che dà il senso alla mozione: «Ci appelliamo dunque al Parlamento e al governo affinché l’Italia si unisca al gran numero di Paesi che, nel mondo, riconoscono ufficialmente lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele».