Fonte:
Corriere di Bologna
Autore:
Gianluca Rotondi, Maria Centuori
Sfregio al memoriale della Shoah Il Comune: « Ora le telecamere »
Frasi contro banche e polizia. La firma: una A cerchiata. Sul monumento la scritta «Metti la cassa»
Un anno per realizzarlo e nemmeno un mese per deturparlo. Il memoriale della Shoah è stato imbrattato nottetempo in più punti con scritte tracciate forse da mani diverse. Il campionario dell’idiozia spazia dalle offese alla polizia, agli insulti ai marò e a uno slogan contro le banche. Ma non è tutto. Sulle pareti esterne del monumento, che richiamano alla mente i dormitori dei campi di concentramento, qualcuno ha scritto: «Metti la cassa». Sul grande muro centrale della piazza, proprio davanti alla targa commemorativa dell’ Olocausto, sono stati di segnati quattro dadi, le cui facciate riportano numeri che se associati alle lettere dell’alfabeto compongono la scritta Acab («All cops are bastards»). Accanto lo slogan, con la vernice nera, «estingui il tuo mutuo, accendi la banca» seguito dall’A cerchiata anarchica. Una firma già apparsa a inizio anno lì vicino nel maldestro tentativo di sabotaggio di una gru : qualcuno lasciò degli stracci imbevuti di alcol vicino al mezzo e poco lontano una scritta contro la Tav. Il primo a riferire dell’accaduto è stato il capogruppo del Pd in consiglio comunale Claudio Mazzanti. Sono seguite reazioni indignate e di unanime condanna per quello che viene definito più un gesto di stupidità e ignoranza che un’azione mirata antisemita. Lo ha spiegato bene il rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta che non sottovaluta l’accaduto, ma non vuole neanche drammatizzare «un atto che va preso per quello che è, cioè una manifestazione di stupidità». Quelle scritte, ha detto il rabbino, «non mi indignano come ebreo, ma come essere umano, esattamente come mi preoccupano quando vengono fatte altrove». Il Comune si è subito attivato per ripulire il sito ma per l’immediato futuro si pone il tema di come tutelare il memoriale da altri atti vandalici. A quanto pare la questione è già stata posta all’ordine del giorno dalla Questura nelle scorse settimane e ora il Comune sta valutando come procedere: «Ne parleremo al comitato per l’ordine pubblico, sapevamo che il memoriale poteva essere a rischio , per qualche ignorante può essere una bacheca a cielo aperto per sfogarsi — dice l’assessore comunale alla Sicurezza Riccardo Malagoli —. Studieremo misure per proteggerlo, penso alle telecamere». Un ragionamento condiviso anche dal presidente del quartiere Navile Daniele Ara, che propone: «Si potrebbero applicare del le piastrelle in modo da poter lavare via in pochi secondi eventuali scritte. C’è poi il tema del bivacco dei senzatetto, ma siamo a pochi metri dal la stazione. E stiamo ragionando con la comunità ebraica su come il vicino liceo Sabin possa adottare il memoriale. Serve prevenzione ma anche cultura e cittadinanza attiva». A sera il sindaco Virginio Merola ha fatto sapere in un tweet che il Comune ha ripulito il muro: «Chi pensa di deturpare Bologna sappia che ne uscirà sconfitto». Naturalmente dopo lo sfregio la condanna è stata unanime e trasversale. Per il capogruppo pd in Regione Stefano Caliandro , che ha ricordato le corone bruciate dei martiri delle foibe dell’altro giorno, «sono gesti che si nascondono dietro l’oscurità della notte e per questo sono ancora più vigliacchi e odiosi. Parlare di parti politiche in questo caso, come in altri, mi sembra fuori luogo. Spero che queste persone vengano individuate e perseguite il prima possibile anche per dare un segnale che interrompa questa escalation». Il governatore Stefano Bonaccini ha unito in un tweet la condanna per le azioni che si sono susseguite in questi giorni: «Chi oltraggia il memoriale della Shoah o il monumento a ricordo delle vittime delle foibe o minaccia di morte il questore è un delinquente». Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti «lo sfregio al memoriale è un atto vergognoso che non può passare come una bravata. È un’offesa alla memoria di milioni di persone, mi auguro si faccia ogni sforzo per risalire ai responsabili». Il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha parlato di «gesto ignobile» e invitato i responsabili a usare «più libri e meno bombolette spray». La polizia acquisirà le telecamere della zona, anche se le indagini si annunciano in salita.
«È un altro tassello di quello che sta accadendo in città»
De Paz, presidente della comunità ebraica: «L’antisemitismo non c’entra, è un fenomeno diffuso»
Quello che è accaduto al memoriale della Shoah, a dire del presidente delle comunità ebraica , Daniele De Paz, è quello che sta accadendo in tutta la città: «È un’azione diffusa, non penso c’entri l’antisemitismo. Sono slogan generici che hanno trovato posto nella piazza in cui è nato il memoriale della Shoah, ma crediamo che chi abbia imbrattato il muro e il monumento nella notte lo abbia fatto solo perché lì si è trovato davanti a un foglio bianco e per questo abbia deciso di scrivere in quel posto. A p rescindere da questo, però, il gesto non è assolutamente giustificabile e condanniamo quanto successo».
Ma non è la prima volta che accade qualcosa proprio in quella piazza. A Capodanno, lì vicino, è stato sventato un tentativo di sabotaggio della Tav e anche in quell’occasione la firma era anarchica.
«Vero, ma come dichiarai anche in quell’occasione, sbagliarono bersaglio».
Crede dunque che gli autori di queste azioni non conoscano certi simboli legati alla storia e al ricordo?
«La lettura che vogliamo dare è quella per cui il memoria le è ancora all’ inizio di un percorso di riconoscimento da parte della città come luogo di memoria e di cultura. È stato inaugurato appena un mese fa e per questo speriamo che invece rientri presto in un’offerta culturale, affinché anche questa piazza possa rientrare tra i luoghi pubblici in cui creare aggregazione. Voglio credere che non ci sia ancora sufficiente conoscenza di questo luogo che merita tantissimo rispetto, e per questo quel muro sia stato utilizzato per slogan lontani da noi».
Oggi, il Comune e il Quartiere parlano di videosorveglianza. Lei crede che ce ne sia bisogno?
«Sicuramente le telecamere sarebbero un ottimo deterrente e al momento il monumento non dispone di videosorveglianza , ma i dispositivi sono già previsti nell’ambito di un progetto di sicurezza del Comune e prossimamente saranno installati . Anche la Questura ci ha consigliato, visto il grande significato del memoriale, di installare telecamere di videosorveglianza»
All’interno di una delle celle, in uno dei due blocchi di acciaio, c ’erano delle coperte. L’impressione è che qualcuno stia utilizzando quello spazio per dormire . Era un rischio preventivato?
«Lo sappiamo, ma crediamo che questo “uso improprio” non irriti quanto le scritte comparse ieri. Anzi, fa piacere pensare che un monumento possa aver aiutato qualcuno, sicuramente più rispettoso, a trovare riparo. Quella di chi non ha un tetto è un’altra delle grandi tematiche che riguarda la città».