Fonte:
Il Foglio
Autore:
Mauro Zanon
Il risveglio antisemita di Rouen
Un uomo ha tentato di dare fuoco a una sinagoga ma è stato fermato e ucciso. In Francia nel primo trimestre del 2024 sono stati registrati 366 atti di antisemitismo, un aumento del 300 per cento rispetto allo scorso anno
Parigi. Questa mattina, a Rouen, un uomo ha tentato di dare fuoco a una sinagoga situata a rue des Bons Enfants. Secondo le informazioni del Figaro, gli agenti di polizia sono intervenuti sul posto attorno alle 6.45 a causa del fumo che proveniva dal luogo di culto. Al loro arrivo, gli agenti hanno notato un individuo sul tetto della sinagoga. Quest’ultimo, vedendo i poliziotti, è saltato giù dall’edificio e si è scagliato contro di loro con una spranga di ferro e un coltello. L’uomo ha provato ad accoltellare uno degli agenti, che, dopo aver indietreggiato, ha estratto la sua arma e sparato più volte verso l’individuo, uccidendolo.
“Questa mattina presto, la polizia nazionale di Rouen ha neutralizzato un individuo armato che era chiaramente intenzionato a dare fuoco alla sinagoga della città. Mi congratulo con loro per la prontezza e il coraggio dimostrati”, ha scritto su X il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. L’uomo non aveva con sé alcun documento di identità. Sono attualmente in corso controlli, attraverso le impronte digitali, per identificarlo. Il sindaco di Rouen, Nicolas Mayer-Rossignol, ha dichiarato sui social che il tentativo di incendio è stato domato dai vigili del fuoco e che non ci sono state altre vittime oltre all’aggressore. “Pieno sostegno alla comunità ebraica di Rouen”, ha aggiunto il primo cittadino.
Mayer-Rossignol ha dato anche ulteriori dettagli sulla dinamica dei fatti, spiegando che l’uomo “ha scavalcato una pattumiera, è salito al primo piano e ha lanciato un ordigno incendiario nella sinagoga, una sorta di molotov”. Intervistata nei pressi della sinagoga da BfmTv, Natacha Ben Haïm, presidente della comunità ebraica di Rouen, si è detta “devastata” dai fatti di stamattina, aggiungendo che “molti mobili” sono stati danneggiati dall’incendio, e che “i muri sono tutti neri”.
La procura di Rouen ha aperto due indagini: la prima, per incendio doloso di un luogo di culto e violenze intenzionali contro persone depositarie dell’autorità pubblica, è stata affidata alla Direction générale de la police nationale (Dgpn). La seconda, condotta dall’Ispettorato generale della polizia nazionale (Igpn), sta indagando sulle circostanze della morte dell’uomo. Il dramma evitato di poco di questa mattina arriva a due giorni dalla profanazione del muro dei Giusti presso il Memoriale dell’Olocausto di Parigi, vandalizzato con le mani rosse, riferimento diretto al massacro da parte della folla palestinese di due riservisti israeliani a Ramallah il 12 ottobre 2000, all’inizio della Seconda Intifada. Uno degli assassini mostrò le mani insanguinate dalla finestra della stazione di polizia dove furono uccisi i soldati, uno dei quali fu impiccato e l’altro linciato. Il presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi, ha reagito con queste parole: “Il simbolo delle mani insanguinate dei terroristi che linciarono due soldati israeliani nell’ottobre del 2000 risuona come un grido di battaglia odioso contro gli ebrei. Abietto!”.
È dal 7 ottobre 2023, giorno dei massacri di Hamas contro Israele, che il clima di antisemitismo in Francia si è fatto più pesante. Nel Quattordicesimo arrondissement, a fine ottobre, vennero dipinte una sessantina di stelle di David sui muri di case e negozi gestiti da cittadini di confessione ebraica. Altri casi si registrarono a Saint-Ouen-sur-Seine, Saint-Denis e Aubervilliers. “L’antisemitismo continua a uccidere, non smetteremo mai di combatterlo”, dichiarò Emmanuel Grégoire, vice della sindaca di Parigi Anne Hidalgo. La scorsa settimana, alla cena annuale del Crif, il primo ministro francese, Gabriel Attal, ha annunciato che nel primo trimestre del 2024 sono stati registrati 366 atti di antisemitismo, un aumento del 300 per cento rispetto allo scorso anno. Lanciando l’allarme contro la “barbarie islamista”, volto contemporaneo dell’antisemitismo, Attal ha promesso “fermezza esemplare” da parte della République.