6 Ottobre 2024

Roma, reportage sui gruppi estremisti protagonisti della manifestazione pro pal del 5 ottobre

Fonte:

Il Giornale

Autore:

Francesco Giubilei

Estrema sinistra e centri sociali E tra i manifestanti c’è Potere al popoio

La galassia della protesta vede una folta rappresentanza del mondo comunista

Gruppi politici radicali, associazioni estremiste, centri sociali, collettivi, partiti extraparlamentari, è questa la galassia scesa ieri in piazza a Roma nonostante il divieto della Questura per manifestare a favore della Palestina. Tra loro anche facinorosi e violenti che si sono resi protagonisti di scontri con le forze dell’ordine. Capofila della manifestazione sono l’Udap, Unione Democratica Arabo-Palestinese, i Giovani Palestinesi Italiani e il Centro Culturale Habdala Ali che già dai giorni scorsi con una serie di comunicati hanno rivendicato la loro volontà di manifestare ad ogni costo. In particolare, sui canali social dei Giovani Palestinesi è comparso un post con queste parole: «Viva la resistenza, viva i17 ottobre, intifada fino alla vittoria». Tra le realtà partecipanti ieri a Roma c’era anche una rappresentanza del collettivo comunista «Cambiare rotta» che ha invitato alla disubbidienza: «Nonostante le forze dell’ordine blocchino le entrate al concentramento, iniziamo lo stesso il nostro corteo!». Il mondo Comunista è stato ben rappresentato da una serie di sigle tra cui il Fronte Comunista, il Partito Comunista Lavoratori – PCL, il Partito Marxista-Leninista Italiano – PMLI. Non poteva mancare l’adesione del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo – P.CARC, gli ispiratori delle liste di proscrizione redatta dal fantomatico nuovo Partito Comunista Italiano. Proprio nell’area in cui erano presenti le bandiere dei CARC, la scorsa settimana nella manifestazione di Milano sono comparsi i cartelli sui fantomatici «agenti antisemiti». Tra i partiti presenti a Piazzale Ostiense anche Potere al Popolo che ha rivendicato la propria adesione: «Nonostante i divieti, o fermi, i fogli di via e le intimidazioni. Noi siamo qua. Palestina libera. Stop genocidio. Basta complicità con Israele. Basta armi all’esercito sionista». Non sono mancati gruppi studenteschi e collettivi artefici nell’ultimo anno di numerose occupazioni nelle università come Link – Coordinamento Universitario, Opposizione Studentesca d’Alternativa – OSA, Unione degli Studenti – UDS. Come ogni manifestazione radicale che si rispetti non poteva mancare una rappresentanza dei sindacati con il Sindacato Intercategoriale Cobas – SI COBAS e l’Unione Sindacale di Base – USB e tra le voci intervenute c’è stato anche il sociologo e sindacalista Giorgio Cremaschi. Varie di queste sigle aderiscono alla Rete Dd11660 nata per contrastare il ddl sicurezza del governo. Presenti anche alcuni gruppi ambientalisti radicali (forse attratti dalle famose politiche green di Hamas o Hezbollah) come Ultima generazione ed Ecologia politica network. A proposito di contraddizioni, hanno aderito alla manifestazione anche alcune realtà del movimento transfemminista Non Una di Meno a cui bisognerebbe ricordare che i diritti delle donne e della comunità lgbt non sono proprio una proprietà del mondo palestinese mentre sono rispettati in Palestina. Eppure non tutto il mondo palestinese ha aderito alla manifestazione di ieri e la comunità palestinese di Roma e del Lazio ha rispettato il divieto della questura annunciando che scenderà in piazza sabato prossimo 12 ottobre.