Fonte:
moked.it
ROMA – Appello Ucei e comunità ebraica: tutti in piazza il 5 contro antisemitismo
L’appuntamento è per martedì 5 dicembre alle 19 in piazza del Popolo. Sarà uno dei luoghi più significativi di Roma ad accogliere la manifestazione nazionale contro l’antisemitismo e il terrorismo promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità ebraica romana. Rappresentanti del mondo politico, religioso e civile sono attesi all’evento, presentato stamane nella sede dell’Associazione della Stampa Estera. “Non possiamo restare in silenzio davanti a quel che sta succedendo” ha affermato la presidente Ucei Noemi Di Segni, invitando l’intera società a mobilitarsi. Un appello che non è quindi “solo degli ebrei per gli ebrei”, ma un richiamo a scendere in piazza senza distinzioni di etnia, cultura e religione per la difesa di una “convivenza pacifica e sicura” che passa anche dalla “libertà di portare la catenina con la stella di Davide al collo o la kippah in testa”. Dal 7 ottobre in poi “abbiamo registrato l’innalzamento dell’antisemitismo in ogni sua matrice”, ha detto ancora Di Segni, ricordando le tante declinazioni del fenomeno: dal fondamentalismo islamico al complottismo, passando dall’antigiudaismo di matrice religiosa. La presidente Ucei non ha poi nascosto la propria amarezza per la linea tenuta da “sindacati, ong, realtà come Amnesty International e Unicef e organizzazioni come Non una di meno” in merito al conflitto e alle sue ripercussioni, definendoli soggetti “con un’agenda politica distorta”. Di Segni ha anche detto che “ci aspettavamo che fossero altre organizzazioni che hanno a cuore la vita” a realizzare questo evento. Ma così, purtroppo, non è stato. “Questa nostra manifestazione ha l’auspicio di colpire quei malintesi comunicativi che rischiano di far scivolare verso il peggio che è stato prodotto in passato dalla cultura europea”, ha dichiarato il presidente della Comunità ebraica romana, Victor Fadlun. “La presenza ebraica è un bene prezioso. Contro di essa vediamo oggi riaffiorare una corrente velenosa e carsica. Anche in Italia si attaccano gli ebrei e si profanano le pietre d’inciampo”, ha poi aggiunto, esortando ogni cittadino sensibile a certi valori a partecipare a quella che ha l’ambizione di essere “una festa della libertà e della democrazia”. Il senso profondo dell’iniziativa “è che non possono essere messi in discussione i principi costituzionali su cui si basa lo Stato italiano”, ha ribadito Fadlun. Alla conferenza stampa, condotta dall’ex direttore della Stampa Estera Maarten van Aalderen, è intervenuto anche Pierluigi Battista. “Il 7 ottobre del 2023 è il mio 11 settembre. Un giorno che ha cambiato in modo radicale le prospettive e le emozioni”, ha esordito il giornalista. Il suo pensiero è che sia stato sdoganato un tabù: la possibilità di colpire degli ebrei “senza che questo venga percepito come un’urgenza drammatica” da affrontare. Sconvolge al riguardo “la mancanza di reazione che c’è stata in certi ambienti, non te la aspetteresti tutta questa indifferenza”.