19 Febbraio 2025

Rinnovo della strategia per la lotta all’antisemitismo, formazione nelle scuole di ogni ordine e grado

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un aggiornamento della Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, un piano quinquennale (2025-2029) elaborato da un gruppo di lavoro guidato dal Coordinatore nazionale, Pasquale Angelosanto, e con la partecipazione di rappresentanti delle comunità ebraiche (UCEI, UGEI, CDEC, IHRA), della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri competenti e del mondo accademico.

La strategia si concentra su cinque aree chiave: ricerca e analisi del fenomeno, formazione, memoria, sicurezza e monitoraggio del web. “Il documento è stato predisposto per affrontare in modo organico e strutturato la lotta contro l’antisemitismo“, si legge nella nota del Consiglio dei Ministri.

Formazione a tutti i livelli e percorsi per la memoria

Grande attenzione viene posta sulla formazione, che sarà implementata nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, nel mondo dello sport e del lavoro, includendo anche la Pubblica Amministrazione. Particolare attenzione sarà dedicata alla cultura della memoria, con l’organizzazione di percorsi e commemorazioni promosse dal Ministero della Cultura e da altri enti, coinvolgendo i Ministeri interessati e le istituzioni culturali. “La valorizzazione della memoria è fondamentale per prevenire il ripetersi di simili tragedie”, sottolinea il comunicato.

Sicurezza delle comunità ebraiche e lotta all’odio online

La strategia prevede inoltre misure per garantire la sicurezza delle comunità ebraiche e promuovere la conoscenza delle loro attività. Infine, un focus specifico è rivolto alla dimensione digitale, con l’obiettivo di contrastare la diffusione dell’antisemitismo online. Per questo, la strategia prevede la collaborazione con altri Stati, la Commissione europea, i grandi gestori del web e le istituzioni che si occupano di monitoraggio e formazione nel settore. “L’attenzione alla dimensione digitale è cruciale per contrastare l’odio online”, conclude la nota.