Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Paolo Conti
Cittadinanza a Segre, l’incomprensibile no
E così il consiglio comunale di Pinerolo ha negato la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita della Repubblica Italiana Liliana Segre. La sproporzione tra le due grandezze (un Comune di 35.000 abitanti e una senatrice nominata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella) potrebbe anche spingere a trascurare un episodio marginale nella scala dei numeri politico-amministrativi. Ma inevitabilmente la polemica è scoppiata. Una maggioranza pentastellata, più una lista civica di estrema sinistra, ha bocciato un ordine del giorno votato invece da Pd, Fratelli d’Italia e Lega. Il sindaco Luca Salvai respinge duramente al mittente ogni accusa di antisemitismo parlando di un documento a suo avviso strumentale presentato dal consigliere di minoranza Dario Mongiello (lista Pinerolo Trasparente) «perché in contrasto con la posizione chiara e netta della maggioranza consigliare sul massacro in atto a Gaza». Mongiello ha ribattuto ricordando il recente episodio di sindaco e assessori che si erano affacciati al balcone del Comune con la bandiera palestinese. Queste le posizioni. Resta la bocciatura che pesa ben oltre il voto. Sarebbe bastata una riflessione comune e una sintesi su un documento condiviso. Ma bocciare in aula la cittadinanza onoraria a Liliana Segre apre inevitabilmente, e giustamente, il varco a mille pericolosissime interpretazioni proprio mentre l’antisemitismo è drammaticamente in crescita esponenziale nel nostro Paese.
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