Fonte:
www.mosaico-cem.it
Autore:
Liliana Picciotto
In memoria di Gloria Pescarolo, un’amica preziosa
Il 23 aprile 2024 è mancata la mia amica Gloria Pescarolo. Di famiglia ebraica fiorentina, era nata il 10 febbraio 1944. Laureata in filosofia, ma abile ed ingegnosa progettatrice e sviluppatrice di siti web, un giorno di tanti anni fa, comparve al CDEC dicendo che voleva fare qualcosa per l’ebraismo e che metteva a nostra disposizione le sue capacità informatiche. Da allora, non aveva mai cessato di assisterci cercando di capire i problemi di ordinata messa in rete dei dati da noi raccolti e trovando brillanti soluzioni per esporli. Tutti i più importanti siti del CDEC sono stati avviati da lei.
Ero andata a trovarla il 22 aprile pomeriggio, vigilia di Pesach, per portarle una matzà. Sapevo che le avrebbe fatto piacere. Aveva preso le difese di Israele e condannava l’irrazionalità di molti suoi conoscenti nel giudicare i fatti del Medio Oriente: “mi sono persa molte amicizie”, mi disse.
Assieme a Chiara Ferrarotti avevamo collaborato ad erigere il data base per la ricerca “Memoria della Salvezza”, uscita con il nome di Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah, Einaudi 2017, dunque, molto intensamente, tra il 2014 e il 2016. Con la ricerca (cui collaborò anche Luciana Laudi) riuscimmo ad identificare 9.699 nomi di ebrei salvi e 6.833 nomi di soccorritori, un ammontare di dati che, a volerlo gestire, faceva tremare i polsi. Eppure, Gloria, con la sua solita calma e perseveranza, ci riuscì egregiamente.
Chiara è mancata nel 2016. Ora, né lei, né Gloria ci sono più.
Erano di una intelligenza superiore, semplici e dotate di grande cultura oltre che di amore per gli altri, di sensibilità più che di facili emozioni.
Gloria, ridendo, diceva di Chiara: “Sembra una ragazza nata da un uovo, tanto è priva di difetti”.
Ora ho perso due compagne (di compagne forse più che di amiche si tratta) dall’intesa perfetta, senza ombre, né riserve.
Sul letto di morte, Gloria mi ha detto “non ho mai concluso grandi imprese, ho fatto sempre cose giuste, ma marginali”. Vorrei dirle, ora che è troppo tardi, che essere come lei: ragionevole davanti ad ogni questione, lucida nelle sue scelte quotidiane, sempre a disposizione di chi richiedeva il suo aiuto, era il modo migliore per fare di questo mondo un posto vivibile e, dunque, la sua vita non aveva nulla di marginale.
3 maggio2024