Fonte:
Il Giorno Lombardia
Autore:
Laura Ballabio
Il vigile SS rimette la divisa
Dopo un anno il perdono
Biassono, si vestì da nazista. Cacciato e reintegrato
BIASSONO (Monza)
RIMETTERÀ la sua uniforme, con i gradi da ufficiale e i fregi bordati di rosso. La divisa giusta, quella della polizia locale. Non quella delle SS, il corpo scelto del partito nazista di Hitler, con la quale si fece ritrarre un anno fa su Facebook. Giorgio Piacentini, comandante dei vigili di Biassono, piccolo comune della Brianza, fu cacciato dal sindaco dopo le polemiche che ne seguirono e ora torna in servizio permanente effettivo. Giusto un anno dopo. Basterà attendere Capodanno per vederlo di nuovo in paese.
LA DECISIONE è dello stesso primo cittadino che lo aveva allontanato: dodici mesi di “purgatorio” passati a lavorare senza il grado e le gratifiche economiche della posizione, pari a 11.500 euro. Il “borgomastro” Luciano Casiraghi ora ha deciso di ridargli fiducia. «Ritengo che l’opera di Piacentini in questo periodo sia stata positiva — ha spiegato — Per questo gli abbiamo rinnovato l’incarico con la medesima responsabilità del passato». Tutto dimenticato.
UN ANNO FA, la bomba scoppiò quando Piacentini postò sul proprio profilo Facebook una sua immagine in uniforme da Schutz Staffeln, con tanto di aquila nazista e teschio sul berretto. Casiraghi fu costretto a dissociarsi e a mettere in panchina per ragioni di opportunità l’ufficiale con la passione delle uniformi stravaganti. In questi mesi a sostituirlo era arrivato Mario Girelli, comandante della Polizia del Parco delle Groane che fin qui ha indossato solo la divisa di servizio, quella blu la cui foggia è stata scelta dalla Regione. A creare un mare di polemiche, facendo finire in tivù e sui giornali di tutta Italia la piccola Biassono, fu non solo quella malaugurata fotografia con le mostrine hitleriane, ma anche i commenti cui il comandante oggi rimesso in servizio si lasciò andare con i suoi contatti.
«BASTEREBBE una compagnia di questi per sistemare alcune cose», disse buttandola in politica Piacentini che, riferendosi alla divisa, aveva anche aggiunto: «Adesso propongo al sindaco di adottarla». L’unica spiegazione che ne era seguita era la sua adesione ad un’associazione storica che si dedica agli oggetti militari: diverse le foto che lo ritraevano, un anno fa, (ora ha prudentemente chiuso il profilo sul social network) in abiti di diversi corpi militari del passato, anche alleati.
A PRENDERE posizione sulla delicata vicenda, dodici mesi fa come oggi è stato il consigliere comunale d’opposizione Alberto Caspani che ha sempre chiesto la testa di Piacentini, non sposando la linea del perdono voluta dal primo cittadino. «Un colpo di spugna e via. L’Italia del Gattopardo» ha attaccato l’esponente di minoranza. Naturalmente su Facebook.