7 Ottobre 2021

Rassegna stampa sulle componenti neofasciste in FdI

Fonte:

Moked, Corriere della Sera, Il Giorno, La Notizia, Stampa

Il fascismo in Comune

Dopo l’inchiesta a Milano a carico dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e di Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto “Barone nero”, il partito di Giorgia Meloni deve fare i conti con diversi casi che coinvolgono gli eletti alle amministrative ed espressioni fasciste. “Da Torino a Milano passando per Roma: spuntano scatti, cimeli e dichiarazioni che non nascondono le simpatie dei consiglieri per il Ventennio”, scrive la Stampa, dedicando due pagine al tema intitolate “Fascisti su Marte”. In particolare due i casi citati dal quotidiano: a Torino, l’ esponente di FdI Massimo Robella, eletto in circoscrizione 6, ha ringraziato sui social i suoi elettori definendoli “camerati”. “Tra post su Mussolini e corone delle SS, Robella non sembra nuovo all’utilizzo di questo linguaggio fatto di richiami espliciti al fascismo”, scrive La Stampa, evidenziando la presa di distanza del candidato sindaco del centrodestra Damilano. A Trieste, racconta sempre il quotidiano torinese, è la foto del neo consigliere comunale Corrado Tremul, appena entrato in municipio come secondo eletto di Fratelli d’Italia con 350 preferenze, a destare scandalo: nello scatto di tre anni fa si vede Tremul a Predappio con “la mano sinistra poggiata sulla testa bronzea di Benito Mussolini e il braccio teso per l’immancabile saluto romano”.

I conti con la storia, a destra. “Se un partito candida una persona che si chiama Mussolini ed è nipote di Mussolini, lo fa per attrarre i voti di chi rimpiange Mussolini”. Lo scrive sulla prima pagina del Corriere senza giri di parole Massimo Gramellini. Il riferimento è all’elezione di Rachele Mussolini, prima per preferenze a Roma, eletta in quota Fratelli d’Italia e celebrata oggi da Libero. Per Gramellini però è chiaro il motivo della sua candidatura e il suo invito alla Meloni e a Fratelli d’Italia è di abbandonare “il legame ambiguo con il fascismo. Se lo gettano via, perdono un consistente pacchetto di voti e di candidati che parlano a braccio (teso), ma in compenso possono finalmente intercettare quel vasto elettorato allergico alla sinistra, però non reazionario, che un tempo fu terreno di caccia della democrazia cristiana e di Berlusconi”. Ancor più diretto l’invito su La Stampa di Elena Loewenthal: “dichiararsi orgogliosamente “camerati” come hanno fatto il candidato civico di Torino ma anche Chiara Valcepina (fra i protagonisti dell’inchiesta di Fanpage nonché neo eletta nel consiglio comunale di Milano) e chissà quanti altri, non sono sortite così poi marginali. – scrive Loewenthal – Significa, purtroppo, che i fascisti sono qui. In mezzo a noi. Nei ranghi di un partito guidato da una leader capace come Giorgia Meloni, che oggi deve trovare il coraggio di sbarazzarsi di tutta questa feccia”. Intervistato dal Giornale Milano, il deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato, ribadendo la fiducia a Fidanza, afferma che il suo partito deve aprire “una riflessione. Alcuni personaggi non fanno parte né della cronaca né della storia nostra, e non devono avere alcuno spazio in un movimento come il nostro”. E definisce osceni “inni a Hitler, offese alle persone di colore, battute sugli ebrei. Chi mi conosce sa che sono atlantista e filoisraeliano convinto”.

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