Fonte:
La Stampa
Autore:
Paolo Colonnello
L’antisemitismo viaggia in Rete e si diffonde anche dagli e-book
Milano. Come al solito, alla fine sono le parole a pesare come pietre. E a tenere viva la fiamma dell’antisemitismo nel nostro Paese: ogni giorno canali di distribuzione importanti come Amazon o lbs diffondono via Internet antisemitismo a piene mani con la vendita di libri che vengono recensiti come se si trattasse di torni qualsiasi, mentre veicolano l’odio verso gli ebrei. E poi, ecco il quotidiano che mette in vendita il Mein Kampf di Hitler senza sentire il bisogno di fare almeno un’edizione critica; il politico che fa riferimento al complottismo delle lobby ebraiche; i gruppi di tifosi che sfoggiano slogan razzisti e antisemiti. Per non parlare del linguaggio che passa sui social, dei gruppi nazisti e fascisti nati su Fb, delle parole che viaggiano su Twitter. Insomma, guardando il rapporto sull’antisemitismo in Italia nel 2016, che questa mattina verrà presentato a Milano dal Centro di documentazione ebraica diretto da Gadi Luzzato Voghera a Palazzo Marino (www osservatorioantisemitismo.it), emerge un quadro per niente tranquillizzante. La fotografia di un Paese che se da una parte ha aumentato la sicurezza nei confronti dei centri ebraici, facendo diminuire drasticamente gli atti di violenza, dall’altra culturalmente sembra scivolare sempre più nell’indifferenza per l’uso di termini e parole che esprimono invece grande aggressività e coltivano una rinascita dell’antisemitismo assai preoccupante: negazione e minimizzazione della Shoah sono sempre più frequenti e manifesti senza che vi siano mezzi legali importanti per contrastarli. «Nel corso della nostra ricerca – spiega Luzzato – ci siamo scontrati con dinamiche malate: si spende per andare nelle scuole a parlare di Shoah e poi si lascia che la vendita di paccottiglia antisemita circoli tranquillamente». Per esempio, la vendita dei libri. Sono almeno una settantina i titoli che circolano indisturbati nei circuiti ufficiali degli e-book. Opere di teorici del nazifascismo, di apologetica cattolica preconciliare, antisionista e cospirativista. Queste le sigle editoriali più aggressive: Edizioni Ar, Anteo Edizioni, Effepi, Thule Italia Editrice, Effedieffe, Ritter, Settimo Sigillo, Edizioni Radio Spada, e via dicendo. Di queste, 19 sono riconducibili alla destra radicale, 3 alla corrente di New age (millenarismo progressista), 1 alla sinistra estrema. Ma il rapporto ha monitorato anche il linguaggio dei politici scoprendo per esempio che l’antisionismo venato di cospirativismo è presente nel lessico di esponenti del M5S cosi come dell’ex parlamentare Massimo D’Alema che «nel corso del 2016 ha più volte definito Matteo Renzi agente del Mossad».