11 Giugno 2015

Prosciolti dall’accusa di apologia di fascismo

Fonte:

La Repubblica edizione di Milano

Autore:

Franco Vanni

“Il saluto romano non è apologia” Il giudice proscioglie dieci militanti

Il gruppo di destra partecipò alla commemorazione di Ramelli. Il Pm aveva chiesto la condanna a tre mesi

Tutti prosciolti, perchè «il fatto non sussiste». Questo l’esito dell’udienza preliminare a carico di dieci militanti di destra, accusati di apologia di fascismo per aver fatto il saluto romano nell’aprile 2014 durante la commemorazione di Sergio Ramelli.

Tra gli indagati per cui il gup Donatella Banci Buonamici ha-deciso il proscioglimento ci sono il cantante Federico Goglio detto “Skoll” e Roberta Capotosti, ex consigliere provinciale di Fratelli d’Italia. Il pubblico ministero Piero Basilone aveva chiesto tre mesi di reclusione e 206 euro di sanzione per due degli indagati, Matteo Ardolino e Marco Clemente, che avevano scelto il rito abbreviato. Per gli altri otto aveva chiesto il rinvio a giudizio. Identico per tutti è stato l’esito: prosciolti dall’accusa di aver violato la legge Scelba del 1952.

Durante la manifestazione dell’aprile 2014 – in memoria dello studente assassinato nel 1975 da militanti di Avanguardia Operaia – gli indagati avrebbero salutato con il “presente”, a braccio teso, vicino a «uno striscione inneggiante ai camerati caduti» e «numerose bandiere con croci celtiche», come precisato da Basilone nella richiesta di rinvio a giudizio.

Per episodi simili, avvenuti nell’aprile 2013, il gup Elisabetta Meyer aveva invece rinviato a giudizio 16 persone, tra cui alcuni dei militanti prosciolti ieri. Il processo si è aperto il 26 maggio. Anche per questo, il proscioglimento fa discutere.

Per Ignazio La Russa, deputato di Fdi e difensore della Capotosti, «la decisione aiuta a rimarginare una ferita aperta da 40 anni, dall’uccisione di Ramelli». E ancora: «Ora la figura di Ramelli deve essere riconsegnata alla comunità nazionale». Secondo l’avvocato Federico Sinicato, legale dell’Anpi, «il proscioglimento è grave. Gesti e simboli avevano connotazione fascista. Per la Cassazione, il saluto romano è reato». Emanuele Fiano, della segreteria nazionale del Pd, aggiunge: «il saluto romano evoca i peggiori anni della storia del nostro Paese». Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, rincara: «La decisione è delirante, nella città medaglia d’oro della Resistenza».