Fonte:
Il Fatto Quotidiano
Autore:
Andrea Palladino, Andrea Tornago
Il mondo del ministro tutto chiesa, calcio e fascisti
È tutto calcio e chiesa il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, il pasdaran anti aborto, anti diritti LGBT e nemico giurato della legge Mancino. Ancora oggi il suo nome appare sul sito della squadra di calcio dell’Hellas Verona come presidente del circolo dei tifosi di Bruxelles. Indirizzo? Rue Wiertz, 60, ovvero il palazzo del Parlamento di Bruxelles dove sedeva da eurodeputato fino alla nomina a ministro. La sua passione è la curva sud, regno dei tifosi che lo scorso anno diventarono famosi per il coro “Una squadra fantastica fatta a forma di svastica”. Ma Fontana è soprattutto altro.
VERONA, CUORE NERO del Nordest da sempre. È la città dei “Butei”, parola che esprime il senso identitario di appartenenza, ragazzi che girano tra lo spritz in piazza, la curva sud e il cattolicesimo integralista. C’è una foto di gruppo che racconta questo mondo, datata giugno 2015. Era il “Verona family day”, un centinaio di persone che si erano riunite per la cerimonia di “riparazione” dei peccati del Pride. In prima fila, dietro lo striscione, c’era anche il ministro Fontana. Tra gli organizzatori le cronache ricordano il circolo ultra cattolico Christus Rex e Luca Castellini, leader locale di Forza nuova. Lo stesso che alla festa dell’Hellas dello scorso anno, prima di intonare il coro sulla squadra fantastica, gridava dal palco: “Chi ha permesso questa festa, chi ha pagato tutto, chi ha fatto da garante ha un nome: Adolf Hitler”. Ma c’era anche Yari Chiavenato, fuoriuscito da Forza Nuova per fondare il movimento neonazista “Fortezza Europa”. Eccoli i supporter del ministro che ha chiesto di abolire la legge Mancino. Il “buteo” Castellini l’altro ieri salutava con entusiasmo l’ultima proposta di Lorenzo Fontana, pubblicando gli striscioni di Forza nuova attaccati nel quartiere Appio. Mentre sul sito di “Christus Rex Traditio” campeggiava, senza commenti, il lancio d’agenzia con l’ultima proposta del ministro veronese contro il reato di propaganda e odio razziale. Integralismo cattolico, antigender, curva e identitarismo. Il nuovo movimento “Fortezza Europa” di Chiavenato, invece, evoca, oltre alle politiche delle frontiere chiuse, l’espressione usata dalla propaganda del Terzo Reich e dagli Alleati per indicare i territori occupati dai nazisti. È a un loro convegno sulla legittima difesache il 30 novembre 2017 l’allora eurodeputato e vicesindaco di Verona Fontana decide di partecipare portando i saluti introduttivi insieme ad Andrea Bacciga, consigliere comunale della lista del sindaco Federico Sboarina, e al leghista Vito Comencini.
BACCIGA, che su Facebook pubblica la sua foto insieme al ministro, in città è un volto noto dell’area della destra radicale. Lo scorso 26 luglio ha scatenato un putiferio salutando con il braccio teso alcune donne presenti nell’aula del consiglio comunale che stavano protestando contro i finanziamenti alle associazioni anti-abortiste. Contro di lui un gruppo di cittadini veronesi si sta per presentare una denuncia per violazione della legge Mancino. Vito Comencini è uno degli uomini più legati al ministro Fontana. Quando approda a Bruxelles nel 2009, occupando il seggio lasciato dal sindaco Tosi, Comencini vola a fargli da assistente al parlamento europeo. Ora nella Lega è il politico più vicino all’estrema destra. È a lui che il leader di Forza Nuova Castellini, nel corso dell’ultimo Vinitaly, consegna una lettera firmata dal segretario Roberto Fiore per Salvini, con un invito a recarsi insieme in Siria con il gruppo europeo di Forza Nuova. E quando il consigliere Bacciga lo scorso ottobre dona il libro Militia dell’ex SS belga Leon Degrelle alla biblioteca comunale di Verona, insieme a una serie di libri sui neofascisti Sergio Ramelli e Franco Freda, Comencini interviene in suo appoggio: “Un bel gesto – dichiara l’ex assistente di Fontana – la storia l’hanno scritta i vincitori ma spesso andrebbe letto anche cosa pensano i vinti”. La maggioranza che sostiene il sindaco Sboarina l’ha voluto come rappresentante del Comune nell’Istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea.