Fonte:
Repubblica
Autore:
Clemente Pistilli
«Stesso naso etrusco». E ancora: «Con quel cognome che ti aspettavi?». Non si contano più gli insulti e le minacce sui social all’assessore Tobia Zevi, Twitter in testa.
Per un paio di settimane, il delegato al Patrimonio della giunta Gualtieri è finito al centro dell’attenzione per la pubblicazione delle chat con Luca Fagiano, leader dei Movimenti per la casa. Da quel momento, pur avendo chiarito ogni aspetto di quella vicenda e avendo denunciato chi ha diffuso e distorto il contenuto degli scambi su WhatsApp, l’assesore è diventato un bersaglio. C’è per chi è andato anche oltre, scivolando direttamente nell’antisemitismo. Tra quei commenti ce n’è anche uno di un’esponente della Lega. Interpellata, parla di un «fraintendimento».
Ma procediamo con ordine. Tutto parte quando su Twitter un utente pubblica una foto di Zevi e del cognato, il giornalista David Parenzo. Uno scatto a cui sono seguite diverse cinguettate antisemite. C’è chi ha scritto «stesso naso etrusco», attaccando i due sull’origine ebraica. E chi ha aggiunto: «Con quel cognome etrusco dubitavi?». Di più: «Da notare lo stesso profilo… via i sionisti dall’Italia». E ancora: «Interessi ebraici». Abbastanza per far finire quei commenti sull’Osservatorio antisemitismo.
A commentare è stata però anche una consigliera comunale della Lega, Carla Di Seri, di Sutri, in provincia di Viterbo, e consigliera a Bassano in Tiverina, piccolo centro sempre del viterbese. «Stesso naso – ha scritto l’amministratrice e non è un complimento». Contattata da Repubblica, Di Seri si difende: «Mi riferivo soltanto alla loro somiglianza. Le mie origini, come si vede dal mio cognome, del resto sono ebraiche, lo era mia nonna e non potrei mai scrivere frasi antisemite. Tutto il Governo inoltre, e io sono della Lega, ha una grossa empatia nei confronti di tutta la comunità ebraica». Su Twitter c’è stato chi ha fatto notare all’esponente del partito di Salvini che quella sua affermazione sembrava di carattere antisemita, ma sempre Di Seri giura: «Non ho proprio fatto caso a quei commenti».
La consigliera ora critica qualsiasi forma di antisemitismo: «Si tratta di cose deplorevoli. Nel 2023 ancora parliamo di queste cose? Gli ebrei sono un popolo che ha sofferto le pene dell’inferno, che è stato massacrato da ogni punto di vista. A loro va tutta la mia solidarietà e comprensione». Con tanto di attacco agli hater: «I leoni da tastiera sono dei poveracci e anche il mio leader, Matteo Salvini, ne è vittima». Di Seri conclude infine sostenendo che la stessa Elly Schlein è una «donna di temperamento» nonostante abbia idee opposte alle sue: «Vedremo cosa saprà fare, ma a lei tanto di cappello. E bello vedere la contrapposizione di due donne, la Schlein e Giorgia Meloni, che sanno il fatto loro. Quando una persona è valida serve un riconoscimento». Sempre sui social, a proposito della segreteria del Pd affidata proprio alla Schlein, il 2 aprile scorso la consigliera però scriveva: «Secondo me alla prima lavata di capelli gli prende un gran raffreddore. Non essendoci abituata. E se la giocamo».