22 Febbraio 2025

Torino, valdesi ed ebrei celebrano la concessione dei diritti civili

PIEMONTE – Valdesi ed Ebrei celebrano la libertà

Dopo la fiaccolata che a Torino il 15 febbraio ha portato in Piazza Castello coloro che hanno voluto ricordare la concessione, nel 1848, dei diritti civili a valdesi ed ebrei e commemorare i perseguitati per la loro fede, i tradizionali falò hanno illuminato le valli. Per la Comunità ebraica di Torino, come sempre invitata dalla Chiesa Valdese a condividere un momento tanto sentito, ha partecipato Bruna Laudi, che ha ricordato come nonostante la distanza temporale – i diritti a Valdesi ed Ebrei sono stati concessi a circa un mese di distanza – la gioia sia sempre stata condivisa, portando le due comunità a costruire un legame forte. Ha poi aggiunto: «I falò per gli abitanti delle valli sono diventati simbolo di libertà ed emancipazione: per gli Ebrei le leggi del 1848 significarono l’apertura dei ghetti nel Regno di Sardegna e la piena integrazione civile e professionale oltre alla libertà religiosa: si eressero nuove sinagoghe, non più nascoste in anguste viuzze, e si riacquistò la dignità». In Piemonte la solidarietà tra Valdesi ed Ebrei è stata forte anche quando le leggi razziste del 1938 hanno hanno costretto tanti alla clandestinità e alla fuga e, ha continuato Laudi: «Non potremo mai dimenticare il generoso contributo di eroico coraggio che le valli valdesi offrirono in quegli anni, ospitando e nascondendo gli ebrei in fuga. In quegli stessi anni molti giovani organizzarono la resistenza e, tra loro, anche tanti ebrei. Si creò così un legame di amicizia che personalmente consideriamo prezioso e insostituibile». In chiusura, in nome del 17 febbraio, l’augurio che nonostante tutto si possano ancora costruire ponti. All’accensione di Pinerolo, che dopo cinque anni ha nuovamente occupato la Piazza D’Armi, hanno fatto eco i tanti falò accesi nelle vicine valli Pellice, Germanasca, Chisone, come da tradizione, e insieme alla Chiesa Valdese e oltre ai rappresentanti del Comune ha partecipato anche il vescovo di Pinerolo Monsignor Oliviero Derio.