10 Luglio 2024

Pasquale Angelosanto, Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, interviene in audizione presso la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza presieduta da Liliana Segre.

ANTISEMITISMO – Angelosanto: episodi quadruplicati
«Dal 7 ottobre a oggi sono stati registrati 406 casi di antisemitismo a fronte dei 98 casi segnalati nell’analogo periodo precedente. I casi sono quindi quadruplicati e se vogliamo sono aumentati del 400 per cento». Cita i numeri del Cdec il generale Pasquale Angelosanto, Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo da gennaio, intervenendo in audizione presso la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza presieduta da Liliana Segre. Li cita con preoccupazione, parlando dell’antisemitismo in crescita come «minaccia alla sicurezza nazionale, non più solo intesa come protezione dell’integrità territoriale e dell’indipendenza politica, ma anche come difesa da attori interni». Oggi, ha affermato ancora Angelosanto, «il senso di pericolo tra i cittadini ebrei e all’interno delle comunità ebraiche è talmente più incombente che induce alcuni cittadini a praticare condotte di vita fortemente condizionate da limitazioni della libertà individuale». E ciò «rappresenta una lesione dei diritti fondamentali».
Preoccupazione nel merito è stata espressa dalla stessa senatrice Segre, anche in una intervista con la Frankfurter Allgemeine Zeitung: «Dopo così tanti anni stiamo ancora parlando di antisemitismi, di chi è più o meno antisemita o antisionista? Quello che mi resta, nel più profondo di me stessa, è un’angoscia che non si ferma mai». La senatrice ha anche commentato la recente inchiesta di Fanpage sui giovani nostalgici dentro Fratelli d’Italia. «Mi ha abbattuto ma non meravigliato», ha detto Segre. «L’antisemitismo negli ultimi decenni è stato sempre latente. La gente si è solo vergognata di mostrarlo». Segre si è dichiarata «molto contenta che la nostra presidente del Consiglio si sia decisa finalmente ad intervenire», riconoscendo che la sua prima reazione, dedicata più al metodo dell’inchiesta che ai contenuti della stessa, «fosse completamente sbagliata».