Fonte:
www.parmatoday.it
Nazisti e antisemiti: perquisizioni e sequestri di computer nelle case di sei parmigiani indagati
Nel corso dell’indagine, sono emersi plurimi elementi in ordine alla partecipazione degli indagati al movimento politico denominato Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori (MLNS – NSAB), che si colloca all’estrema destra e che appare caratterizzato da una marcata ideologia neo-nazista, razzista ed antisemita
La Polizia di Stato, ha dato esecuzione ad un decreto di perquisizione adottato dalla Procura della Repubblica di Parma nei confronti di sei cittadini italiani, accusati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. In particolare, il personale della Digos della Questura di Parma e del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale dell’Emilia Romagna – in collaborazione con le DIGOS e le Sezione di Polizia Postale di Milano, Bologna, Ferrara e La Spezia e col coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica – hanno proceduto a perquisizioni domiciliari e dei dispositivi informatici dei soggetti accusati. La norma in questione incrimina la propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa” ed in particolare punisce con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; inoltre punisce con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; punisce altresì con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi partecipa ad una organizzazione, associazione, movimento o gruppo che abbia tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, fino ad arrivare a pene ancora più severe nel caso in cui la propaganda ovvero l’istigazione e l’incitamento, si fondano in tutto o in parte sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra. Nel corso dell’indagine, sono emersi plurimi elementi in ordine alla partecipazione degli indagati al movimento politico denominato Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori (MLNS – NSAB), che si colloca all’estrema destra e che appare caratterizzato da una marcata ideologia neo-nazista, razzista ed antisemita. L’attività rappresenta peraltro la prosecuzione di un precedente segmento dell’indagine (frutto del monitoraggio, dell’analisi e dell’approfondimento investigativo degli ambienti virtuali frequentati da internauti ideologicamente attestati su posizioni estremistiche), che ha interessato un cittadino italiano, residente nella provincia di Parma, apparso animato da uno spirito di superiorità razziale, a sua volta destinatario di un decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Parma, eseguito il 6 giugno 2024, sempre a cura della DIGOS (Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali) di Parma e del Centro Operativo per la sicurezza cibernetica – Polizia Postale e delle comunicazioni Emilia Romagna di Bologna. Dalla successiva attività investigativa, sono stati raccolti ulteriori elementi, dai quali si è desunto che l’uomo rivestirebbe il ruolo di referente per l’Emilia Romagna del suddetto MLNS-NSAB; in particolare, le acquisizioni investigative portano a ritenere (almeno allo stato degli atti) che il suddetto si ponga come punto di riferimento di un gruppo di persone -evidentemente accomunate dal medesimo patrimonio ideologico di ispirazione neonazista- che si traducono nella militanza all’interno del movimento in parola e si estrinsecano nella partecipazione a riunioni politiche ed organizzative, nel corso delle quali vengono esibiti, oltre alle bandiere del MLNS-NSAB, anche stendardi e simboli riconducibili al nazismo. La perquisizione – avente la finalità di accedere alle abitazioni degli indagati e contestualmente agli strumenti tecnologici nella loro disponibilità- ha consentito di rinvenire materiale utile alle investigazioni ed in particolare alla verifica del grado di partecipazione degli indagati alla struttura, dal momento che è stato rinvenuto, tra l’altro, diverso materiale: 3 noccoliere o tirapugni; 7 armi bianche; 3 magliette e felpe riconducibili al movimento in questione; 2 pc e un telefono cellulare con contenuti informatici di interesse; vari opuscoli, volantini e altro materiale propagandistico dello stesso movimento; stampe e quadri con simbologia nazista.
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