Fonte:
la Stampa
Autore:
Paolo Colonnello
Bolzano, exploit di Casapound tra razzismo e impegno sociale
Doppiata la lista di Berlusconi aiutando poveri e padri separati
«Non siamo un partito, questo termine ci fa schifo. Le elezioni sono una piccola parentesi nella politica vera, che è poi il sociale, stare in mezzo alla gente». L’astro nascente della destra di lotta e governo che a Bolzano ha umiliato la destra che fu del Pdl (21 per cento nel 2010), relegando la lista di Forza Italia a un imbarazzante 3 per cento, è un ex barista disoccupato di 34 anni con il corpo quasi interamente tatuato. Si chiama Andrea Bonazza – ex Fronte della Gioventù , ex skinhead, perfino indagato anni fa e poi prosciolto con formula piena per l’omicidio di un ragazzo, condannato per vilipendio alla bandiera europea e apologia di fascismo – il primo consigliere comunale conquistato in Italia da Casapound che, come spiega da Roma il vicepresidente del “movimento” Simone Di Stefano, dai centri sociali si appresta ad entrare nelle istituzioni «per governare il cambiamento». Alle sette di sera, in un ex garage trasformato in “sede”, tra mamme, bambini, ragazzine, seri professionisti e qualche ragazzotto con l’aria truce, si festeggia (alzando i calici e non le braccia), una vittoria senza precedenti: nel cuore dell’Alto Adige tedesco, imparentandosi con la lista civica di Giovanni Benussi, che 10 anni fa riuscì a fare il sindaco di Bolzano per qualche giorno prima di dimettersi, i “fasci” di Casapound si sono conquistati un 7 per cento abbondante lavorando nei quartieri popolari al di qua dell’Adige, dove tra le architetture piacentiniane sopravvivono case comunali che nel resto d’Italia invidiano. «Soprattutto ci siamo impegnati nel sociale, cioè aiutando le famiglie più bisognose e i padri separati, la nuova categoria di emarginati in Italia». Spesa complessiva per la campagna elettorale: 500 euro. Voti conquistati: 1000. Programma: denunciare le “mafiette” dell’alleanza Pd (17%) Svp (14%) che da anni garantisce la maggioranza al centrosinistra. Andrea promette di mettere sul tavolo in formica di Casapound il gettone da consigliere comunale «per distribuirlo a chi ne ha più bisogno». Ingenuità da giovani idealisti? Può darsi, ma intanto i nuovi “fasci” si stanno facendo strada, esattamente come Grillo e i 5 stelle due anni fa, e la Lega ai suoi albori. Ecco cos’è un vero laboratorio politico da strada, anche se i maligni dicono che il vero “core business” di Casapound sia la “curva” della locale squadra di hockey. Spiega il direttore del quotidiano “Alto Adige”, Alberto Faustini: «Anche se alla fine parliamo solo di 1000 voti, questa destra estrema intercetta da una parte lo scontento popolare verso i professionisti della politica e dall’altra il sentimento razzista che sembra essere in aumento». Eppure Bolzano, nonostante la crisi, è forse la provincia più felice d’Italia: disoccupazione ai minimi, giovani che lavorano, efficienza. Ciò nonostante, da queste parti si parla di “allarme profughi”: ovvero 50 extracomunitari che hanno fatto schiattare di rabbia quelli di Casapound «perché sono alloggiati in un ex albergo a 4 stelle, serviti e riveriti». La paura vera è che, visto che alla frontiera del Brennero gli austriaci non si formalizzano sui respingimenti, il numero piano piano aumenti. E qui, italiani e tedeschi per una volta potrebbero scoprirsi “fratelli” contro il nuovo straniero. E la Lega? «Amici fraterni», dice Bonazza, ma qui, visto che non c’era accordo sul candidato sindaco, ognuno per la sua strada. Poi si vedrà. «Con queste elezioni, se ci fossimo messi con la Lega, risultata il terzo partito, oggi al ballottaggio ci saremmo noi e non Urzì», candidato del centrodestra, «vecchio amico», ma ora in corsa «con gente che non ci piace e pensa solo agli affari propri». L’orgoglio fascista c’è, «ma per noi – dice ancora Andrea destra e sinistra sono categorie vecchie e stupide».