27 Gennaio 2025

Nella Giornata della Memoria sotto Palazzo Vecchio la contestazione per la Palestina — Giornata della Memoria, sotto Palazzo Vecchio la contestazione per la Palestina

Tante, a Firenze come in tutta Italia, le iniziative per la Giornata della Memoria, anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz, ormai 80 anni fa, da parte delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa. A Firenze, come di consueto, le celebrazioni sono iniziate questa mattina al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, il binario dal quale partivano i deportati mandati a morire nei campi tedeschi dai nazifascisti.

Hanno presenziato, tra gli altri, la sindaca di Firenze Sara Funaro, il rabbino capo di Firenze, Gadi Piperno, la prefetta Francesca Ferrandino, i presidenti provinciali di Aned (Associazione nazionale degli ex deportati) Lorenzo Tombelli e di Anpi, Vania Bagni. Da quel binario il 9 novembre 1943 partì il primo convoglio di deportati ebrei, con più di 300 persone a bordo: di essi, solo 15 fecero ritorno.

Anpi, Aned e la Comunità ebraica di Firenze sono stati uniti nel ricordo. Non così in altre parti d’Italia, come Milano, dove la comunità ebraica si è sfilata accusando l’Anpi di essere troppo schierato per la Palestina.

“Qui hanno dato un segnale importante di unità. A loro va il mio ringraziamento perché hanno dato un esempio e rappresentato la città nel miglior modo possibile”, ha detto la sindaca Sara Funaro aprendo le celebrazioni.

“Sono sceso ad ascoltare le ragioni del presidio Firenze per la Palestina. Non dobbiamo mai dimenticare quanto accade in Palestina e Israele e in tutto il Medio Oriente dall’ottobre 2023. Per questo ho reputato mio dovere ascoltare anche quelle voci, nel rispetto per ogni vittima di ogni guerra”, le sue parole. Sono scesi ad ascoltare le ragioni degli attivisti anche Dmitrij Palagi (Sinistra progetto comune) e Cecilia Del Re .

“Firenze per la Palestina ha voluto ricordare la mancata risposta della sindaca a una sua lettera. Abbiamo ribadito il nostro impegno su questo fronte”, commenta Palagi. Del Re ha ringraziato “gli studenti e le studentesse che oggi sono venuti in aula a portare la loro testimonianza di ritorno dal viaggio della memoria” e ha sottolineato come “i testimoni diretti di quei tempi stanno venendo meno, diventa quindi necessario agevolare la conoscenza diretta dei luoghi in cui furono uccisi milioni di ebrei, sinti, rom, dissidenti politici, disabili, gay nei modi più barbari e disumani possibili”.

“Le foto della deportazione di immigrati irregolari diramate nei giorni scorsi dalla Casa Bianca sono l’esempio più eclatante di quanto sia necessario impegnarsi anche oggi”, ha aggiunto Del Re. Parole che si avvicinano a quelle di Gad Lerner, che da Pisa ha criticato fortemente Giorgia Meloni per le “deportazioni” di migranti nei centri italiani in Albania, parole per le quali è stato duramente criticato dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia.

“La memoria dell’orrore sia un monito per il futuro. La battaglia contro odio e intolleranza non finisce mai”, dice il capogruppo di Forza Italia Alberto Locchi. “In un momento storico in cui, secondo una ricerca recente del Wall Street Journal, circa il 46% della popolazione mondiale sottoscrive opinioni antisemitiche, in cui i reati contro gli ebrei stanno crescendo in maniera esponenziale, è nostro compito far sì che il ricordo non si limiti alla giornata di oggi ma permei tutta la vita civica e politica della nostra città. Più ci allontaniamo nel tempo da quella tragedia che segna un prima e un dopo, più testimoni diretti ci lasciano, più dobbiamo esserci e tramandare un ricordo vivo e un ‘mai più’ che deve giungere forte ai giovani”, scrivono invece in una nota congiunta i consiglieri di minoranza Eike Schmidt, Paolo Bambagioni, Massimo Sabatini, del gruppo Lista Schmidt.

“La nostra Firenze, città di arte, cultura e libertà, fu teatro di terribili persecuzioni. Ma Firenze è anche la città della Resistenza e della solidarietà: tanti cittadini si opposero al regime e nascosero famiglie ebree, rischiando la propria vita per salvare quella degli altri. Ricordiamo il coraggio di uomini e donne che, nei momenti più bui, scelsero di difendere i valori di giustizia e umanità. Ricordare non è soltanto un dovere morale verso le vittime, ma un imperativo per il nostro presente e il nostro futuro. Dobbiamo coltivare la memoria per contrastare ogni forma di negazionismo e revisionismo storico. Dobbiamo vigilare affinché i semi dell’intolleranza e dell’odio non trovino terreno fertile nelle nostre comunità”, le parole di Lorenzo Masi del Movimento 5 Stelle.

Di fronte ai ragazzi delle scuole questa mattina è intervenuta anche l’assessora all’educazione e alla cultura della memoria Benedetta Albanese, poi intervenuta nel pomeriggio anche in consiglio comunale. “La memoria – sottolinea Albanese – deve diventare una responsabilità collettiva, qualcosa che anima le nostre azioni quotidiane. Il futuro è in mano ai giovani che devono raccogliere l’importanza della commemorazione, ma devono soprattutto riflettere su quei percorsi di odio e discriminazione che hanno reso possibile l’impossibile. Da qui, noi e loro, ci dovremo difendere contro ogni nuova forma di razzismo, odio e discriminazione”.

“Noi saremo insieme, noi e le istituzioni locali, a celebrare la Giornata della memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, e ci auguriamo che questo nostro esempio possa essere di ispirazione per il ricongiungimento di un fronte unito, democratico e antifascista, anche altrove”, hanno invece detto e scritto in un comunicato comune Bagni, Piperno ed il presidente della comunità ebraica fiorentina Enrico Fink.

“È stando insieme, anche con le sfumature delle differenze, che si possono dare segnali all’esterno. Bisogna stare insieme soprattutto se si parla di pace e di ricordi degli anni più bui del nostro passato”.

Durante il giorno, come detto, numerose sono state le iniziativa a Firenze ed in tutta la Toscana. Nel capoluogo la seduta del consiglio comunale è stata quasi interamente dedicata alla Giornata della Memoria. A tenere banco, però, è stata la stretta attualità, con una contestazione di Firenze per la Palestina sotto Palazzo Vecchio.

Gli attivisti, una trentina, si sono dati appuntamento “per ribadire con forza che ‘mai più’ significa ‘mai più per nessuno'”. E per chiedere, come sottolineato, “che anche il municipio di Firenze, così come hanno fatto altri municipi in Italia, compia azioni concrete per fermare il genocidio in atto in Palestina”.

“Firenze per la Palestina ha inviato una lettera alla sindaca Sara Funaro per la quale non abbiamo avuto risposta. In quella lettera chiedevamo di far valere il prestigio e il nome di Firenze per garantire la pace nel mondo; di riconoscere che il primo passo per interrompere il genocidio sionista a Gaza e nei territori occupati della Palestina è il cessate il fuoco permanente; di esporre la bandiera palestinese a Palazzo Vecchio; di interrompere le relazioni con le istituzioni e le aziende israeliane”, ricordano ancora gli attivisti. Infine, “chiediamo la sostituzione del console di Israele Marco Carrai dalla guida della Fondazione Meyer”.

Proprio su Carrai le contestazioni vanno avanti da mesi. Sabato anche il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi ha chiesto direttamente al presidente Eugenio Giani la sua sostituzione. Una richiesta che ha in parte spaccato la maggioranza di Palazzo Vecchio, con la capogruppo di Avs/Ecolò, Caterina Arciprete, che si è schierata con Falchi, mentre il Pd – spesso in forte imbarazzo su questo tema e con posizioni diverse al suo interno – non ha preso posizione pubblica.

Da notare, sul fronte centrodestra, di solito compatto in difesa di Carri, le parole di Paolo Bambagioni. “Non entro nella polemica tra Carrai e Falchi ma Carrai dovrebbe riflettere su come sta ricoprendo questo incarico. Per svolgere al meglio questo ruolo Carrai avrebbe dovuto concentrare il suo tempo” sulla Fondazione “magari rinunciando al ruolo di Console onorario. Lo invito a una riflessione sul suo impegno nella Fondazione Meyer. In più, invito anche il Comune di Firenze a vagliare con scrupolo e attenzione i profili da selezionare, valorizzando merito e competenza”, le parole di Bambagioni.

I manifestanti avevano intenzione di salire in consiglio comunale ma l’accesso di Palazzo Vecchio è stato presidiato da polizia municipale, forze dell’ordine e digos. Sono stati incontrati dal vicepresidente dell’aula Vincenzo Pizzolo (Avs/Ecoò).


Giornata della Memoria, sotto Palazzo Vecchio la contestazione per la Palestina / FOTO

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