Fonte:
swissinfo.ch
Autore:
swissinfo.ch
Come già anticipato alcune settimane fa, nel 2023 in Svizzera il numero di episodi di antisemitismo “è salito alle stelle”. A confermarlo è un rapporto pubblicato oggi dalla Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) e dalla Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA). Un marcato incremento di simili atti è stato registrato, si legge in una nota, soprattutto “in seguito gli attacchi terroristici compiuti da Hamas ai danni dello Stato ebraico” lo scorso 7 ottobre.
Nella Svizzera tedesca e italiana si sono contati nell’anno in rassegna un totale di 1’130 casi qualificabili come manifestazioni di razzismo, ossia 220 in più rispetto al 2022. Questi dati comprendono anche fatti avvenuti online. Le cifre riguardanti la Svizzera francese sono già state rese note un mese fa: la CICAD ha rilevato una crescita del 68% nel 2023 in Romandia. Quasi la metà del totale (944) si sono verificati dopo il 7 ottobre.
In seguito all’aggressione di un 50enne ebreo ortodosso, avvenuta lo scorso 2 marzo a Zurigo, il Segretario generale della CICAD ha chiesto che venga istituito un piano d’azione nazionale per frenare questa ondata di odio. Il Governo ha accolto l’idea e ha annunciato, in collaborazione con i Cantoni, l’elaborazione di una strategia in questo senso.
Intanto è emerso che l’autore dell’attacco (che secondo la FSCI e la GRA rappresenta il più grave crimine d’odio antisemita compiuto in Svizzera negli ultimi due decenni) non era noto alle autorità. Ricordiamo che il 15enne, svizzero di origini marocchine, ha agito in solidarietà con il sedicente Stato islamico (IS) e ha rivendicato il proprio gesto in un video, nel quale invoca una “lotta mondiale contro gli ebrei”.
- Le cifre dell’antisemitismo in Svizzera tedesca e italiana e quelle romande.
- Il rapporto dell’FSCI.
- Il focus di SWI Swissinfo.ch riguardante l’antisemitismo nella Confederazione.
- L’aggressione di Zurigo e le ultime notizie riguardanti l’episodio.