19 Ottobre 2024

Napoli, scontri tra polizia e manifestanti pro pal durante il corteo contro il G7

Fonte:

La Repubblica Napoli

Autore:

Antonio Di Costanzo

G7 Difesa, scontri in pieno centro tra polizia e attivisti città blindata per ore

Il corteo di studenti e collettivi prova ad aggirare il blocco ma viene fermato dalla polizia in piazza Carità. Tafferugli e lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Città blindata per l’intera giornata

Lancio di pietre e bottiglie, gli agenti rispondono con lacrimogeni. Il contatto c’è stato come fin dall’inizio si temeva. Degenera in scontri con la polizia, per fortuna brevi e senza feriti, la contromanifestazione al G7 della Difesa in corso a Napoli. Il corteo di attivisti, studenti, collettivi ha improvvisamente deviato dal percorso autorizzato dalla questura e ha provato a sfondare il cordone di sicurezza organizzato in piazza Carità all’altezza dell’isola pedonale di via Toledo, ma è stato respinto. Si sono vissuti momenti di altissima tensione con gli attivisti che hanno provato ad aprirsi un varco utilizzando grandi “scudi” in plexiglass e hanno scagliato sampietrini e bottiglie di vetro contro le forze dell’ordine. La polizia, in assetto antisommossa, ha respinto l’assalto a colpi di manganello e ricorrendo ai lacrimogeni. L’aria è diventata irrespirabile. Inevitabile il fuggi fuggi dei tanti presenti, tra loro turisti e famiglie a passeggio per la strada. Si è conclusa così una giornata difficile. Con una enorme area intorno a Palazzo Reale vietata a turisti e cittadini e accessibile solo agli accreditati al G7. Strade bloccate al transito dei pedoni anche a manifestazione di protesta ampiamente conclusa come è avvenuto in via Chiaia sbarrata fino a tarda sera dai blindati. Tra le prescrizioni anche quella che imponeva al corteo di chiudersi in piazza Bovio molto lontano da Palazzo Reale dove è in corso il summit dei ministri della difesa. Ma gli attivisti, che fin da mercoledì avevano annunciato di voler violare la prescrizione della questura, hanno deviato all’improvviso all’altezza della sede centrale dell’università Federico II per via Mezzocannone. E così circa mille persone hanno attraversato via Benedetto Croce, cuore del centro storico, tra lo stupore dei turisti, portando in spalla un carrarmato di cartapesta su cui c’era scritto “no war” e “stop genocide”, al grido: «Non esistono zone rosse. Riprendiamoci le nostre strade. Infrangiamo tutti i divieti». Da qui il corteo è giunto in piazza Carità deciso a rompere il cordone delle forze dell’ordine e arrivare il più vicino possibile a Palazzo Reale dove erano ancora riuniti i ministri della Difesa. Utilizzando grandi scudi in plexiglass hanno provato ad aprire un varco tra gli agenti in tenuta antisommossa che bloccavano l’accesso a via Toledo. Sotto una pioggia battente è iniziato lo scontro. I manifestanti hanno acceso fumogeni poi dalla pancia del corteo è iniziato il lancio di pietre e bottiglie verso le forze dell’ordine. La polizia ha respinto il gruppo a manganellate. Quindi il ricorso ai lacrimogeni che ha reso l’aria irrespirabile. Gli scontri sono durati pochi minuti e per fortuna non si registrano feriti, anche se fonti della questura parlano di tre poliziotti refertati in ospedale. Solidarietà alle forze dell’ordine è stata espressa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «Ancora una volta una manifestazione per i temi della pace diventa teatro di violenza e scontri, con comportamenti che nulla hanno a che fare con la libera espressione del pensiero. Ancora una volta gli operatori delle forze dell’ordine, aggrediti e offesi, hanno saputo garantire la tenuta dell’ordine pubblico con l’equilibrio e la competenza che da sempre li contraddistinguono» afferma Piantedosi. I manifestanti, invece, rivendicano il successo dell’iniziativa: «Più di 2000 persone – sostengono in una dichiarazione – in piazza a Napoli hanno violato il dispositivo di sicurezza imposto dalla questura per dire chiaramente che il G7 della guerra non è il benvenuto. Una moltitudine determinata che con chiarezza ha detto che Napoli ripudia la guerra, il genocidio del popolo palestinese: Crosetto e i ministri del G7 a Napoli non passeranno. Le vostre guerre le ricacciamo indietro». Il corteo era partito nel primo pomeriggio da piazza Garibaldi al grido “Palestina libera, Intifada”. Per ragioni di sicurezza sono state chiuse le stazioni della Linea 1 della metropolitana Municipio e Università. In testa al corteo, lungo il percorso autorizzato, c’era padre Alex Zanotelli: «Quello che sta facendo Israele è inaccettabile, siamo davanti a un genocidio» ha accusato il padre missionario. A sfilare anche il senatore di sinistra Italiana, Giuseppe De Cristofaro, e l’ex sindaco Luigi de Magistris. La protesta è stata aperta da un lungo striscione: “Contro le vostre guerre. Palestina libera. No G7. No ddl 1660”. In piazza anche una installazione con la forma di un missile in stoffa con sopra disegnato un ospedale, uno scuolabus, un’ambulanza, un teatro, una spiaggia e una scuola: «Su questo bisogna investire, invece che sulle armi» ribadiscono gli attivisti. In cima al manufatto disegnati gabbiani in volo a significare la «voglia di volare verso ambiti sociali» e i facsimili di soldi. Prima tappa in corso Umberto davanti al palazzo che ospita la sede di Fratelli d’Italia: qui alcuni ragazzi hanno scritto sulla strada con vernice bianca: “A pieno regime. No Ddl 1660”. Dal corteo cori e insulti contro la premier Giorgia Meloni. Inaccessibile l’ingresso dell’edificio difeso da camionette della Guardia di finanza e dalla polizia. Anche l’arcivescovo Domenico Battaglia, intanto, ha rivolto un appello di pace ai ministri: «Vi supplico in nome del popolo della pace, più numeroso di quello che sembra, e vi dico con umiltà: ministri della Difesa, l’unico modo di difendere i vostri popoli e di servire la giustizia è difendere la pace ad ogni costo, senza se e senza ma».

Photo Credits: Stefano Renna