Fonte:
Il Messaggero edizione di Roma
Autore:
Adelaide Pierucci
«Su Stormfront un’élite ideologica»
Non si erano limitati a esprimere delle opinioni. Scrivendo su Stormfront.it, il sito utilizzato per proclami contro ebrei, stranieri e omosessuali, gli imputati hanno aderito «a un gruppo organizzato che aveva tra i suoi scopi l’incitamento alla discriminazione, alla violenza e all’odio per motivi razziali ed etnici». «Un’élite ideologica nella quale erano collocati solo soggetti di sincera fede white nation», per i giudici della II sezione della Corte di Appello che hanno motivato la condanna a 2 anni e mezzo di carcere per i promotori italiani di Stormfront Daniele Scarpino, ritenuto l’ideologo, e a due anni e due mesi ciascuno per Diego Masi, Luca Ciampaglia e Mirko Viola. Inutile per le difese «paragonare certi interventi con analoghe opinioni espresse da personaggi famosi quali la scrittrice Oriana Fallaci – ha concluso la Corte – Trattasi di paragone privo di pregio posto che la Fallaci si è limitata a manifestare le proprie opinioni condotta legittima e anzi costituzionalmente tutelata». Tant’è che a carico di Scarpino «è emersa anche un’attività di finanziamento del sito medesimo» E ancora: «La proposta di Viola di inviare la testa di maiale (alla Comunità ebraica, ndr) lungi da costituire una mera boutade, costituisce una forte provocazione che, ove attuata, avrebbe scatenato reazioni». «La Corte di Appello ha ribadito ancora una volta quanto sostenuto con fermezza dalle parti civili – afferma l’avvocato Daniele Stoppello – ovvero che gli imputati non si sono limitati a manifestare il loro pensiero bensì hanno aderito a un gruppo avente lo scopo di incitare alla discriminazione razziale in palese spregio al principio di eguaglianza».