Fonte:
Il Tempo
A Predappio non solo nostalgici
Boom di turisti italiani e stranieri nella città che ospita la tomba di Mussolini Il sindaco Pd: «Non si può aver paura della storia». Un museo del Ventennio
Numeri record che non mancano di sorprendere per quello che appare come un vero e proprio boom del turismo a Predappio. Nella città forlivese, che diede i natali a Mussolini e che ospita la tomba del Duce, secondo i dati diffusi dalla Provincia di Forlì-Cesena, da gennaio a luglio, gli arrivi dei turisti italiani sono cresciuti del 212%, passando dai 368 del 2014 ai 1151 del 2015, mentre le presenze sono aumentate quasi del 120%, salendo da 912 a 2006. A 3 zeri, invece, l’aumento di oltre il 1.000% degli stranieri, che sono passati dai 34 arrivi dello scorso anno ai 383 dell’anno incorso, di cui 142 solo a luglio. Quasi il 900% in più anche per le presenze di visitatori provenienti da oltre confine. Un incremento che non si spiega solo con i nostalgici del fascismo. «Gli stranieri sono attratti principalmente dalla cittadella del vino e dal nuovissimo resort immerso nelle vigne, aperto da neanche un anno dall’azienda Condè, poi una volta qui scoprono la storia della città e di Mussolini; accanto a questi ci sono centinaia di vacanzieri che alloggiano in Riviera e vengono da noi per una visita alla ricerca di una storia che non è solo collettiva, ma anche familiare e individuale». Giorgio Frassineti (Pd), da 6 anni sindaco di Predappio, commenta così il deciso incremento turistico. «I numeri così elevati sono legati soprattutto all’iniziativa della Condè, impresa che ha creduto nel territorio aprendo un resort unico nel suo genere – prosegue il sindaco – ma l’interesse per la storia di Predappio nel corso degli anni non è mai diminuita: qui si viene da sempre a cercare di soddisfare una curiosità storica, non celebrativa». Frassineti non si nasconde che «i nostalgici del Duce ci sono ancora, ma sono sempre meno rispetto ai tanti che cercano risposte e notizie storiche: a 70 anni dalla morte di Mussolini certi tabù sono finalmente caduti». Dunque un sito che si vi sita perché «fa parte della storia e della memoria europea- è convinto il primo cittadino – non si può cancellare o avere paura della storia, ci vogliono invece luoghi e simboli su cui riflettere». E da amministratore Frassineti si rende perfettamente conto della situazione: «Se si è sindaco di Predappio – dice l’esponente Pd – non ci si può non occupare di questo tema e bisogna farlo senza cercare di nasconderlo: capire non significa perdonare, ma è necessario capire, anche per evitare di essere preda dei commercianti che vendono chincaglieria da nostalgici» come manganelli, souvenir, magliette, tazze e altri accessori, di dubbio gusto. Se «nei giorni della nascita e della morte di Mussolini, così come nell’anniversario della marcia su Roma, c’è ancora chi gira per Predappio con il fez in testa», spiega il sindaco, dall’altro lato c’è spazio anche per una sorta di autocritica. «Il fatto di avere avuto paura di parlare di Mussolini, e lo dico da uomo di sinistra, ha avuto il risultato di delegare ai commercianti la narrazione di Mussolini, con l’effetto di avere un’immagine deteriorata di Predappio». Frassineti, lavora per«ricostruire una narrazione almeno decorosa e decente» ma soprattutto «storica» della città, scevra da nostalgie e merchandising folcloristici. In quest’ottica il Comune sta lavorando alla realizzazione del Museo del Ventennio, o del Primo Novecento (il nome è ancora da definire) che dovrebbe sorgere nell’ex Palazzo del Fascio.
S.C.