Fonte:
La Repubblica edizione di Milano
Autore:
Federica Venni
Il Comune vota lo Stato di Palestina Protestano gli ebrei
Il presidente della Comunità Meghnagi dopo il sì alla mozione “Vale come il Monopoli E la spinta è arrivata dal sindaco
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato una mozione che riconosce lo Stato di Palestina. Il documento, a prima firma del consiglieri Carlo Monguzzi (Verdi), Angelica Vasile (Pd) ed Enrico Fedrighini (gruppo misto), ha avuto l’ok dalla maggioranza con 23 consiglieri favorevoli e 11 contrari. Oltre all’opposizione, a dire no sono stati anche il consigliere ed esponente della Comunità ebraica Daniele Nahum (prima del Pd e poi passato con Azione) e l’altro riformista Gianmaria Radice. La mozione «impegna il sindaco e la giunta a fare propria e inoltrare al governo italiano la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e alle indicazioni della risoluzione del Parlamento Europeo». E chiede «di affermare la propria solidarietà al popolo palestinese e il suo diritto all’indipendenza e alla sovranità nazionale, oltre che a vivere in pace». Infine, chiede «ovviamente uguale solidarietà e diritti al popolo israeliano». Quella del sostegno al riconoscimento dello Stato di Palestina è sempre stata la linea del Pd nazionale, così come quella del sindaco Beppe Sala. Sala, che ieri non era presente al momento della votazione, aveva detto nei giorni scorsi: «I palestinesi hanno bisogno di avere un loro territorio, e io sono tra quelli che pensano che lo Stato palestinese vada riconosciuto». Immediata la reazione della Comunità ebraica. Nahum motiva così il suo no: «Non ha senso un riconoscimento unilaterale senza un quadro complessivo delle prospettive di pace. Sono convinto che la prospettiva futura debba essere la soluzione due popoli e due Stati ma Hamas non pub e non deve fare parte della trattativa». Molto duro il presidente Walker Meghnagi: «Il voto del Comune vale come il Monopoli. Questa mozione è molto grave». Perché «anche se ci sono parole per Israele, bisognava scrivere che Gaza è sempre stata libera e che non si possono riconoscere diritti a chi come Hamas dice che la Palestina deve andare dal fiume al mare». E poi, un attacco, non inedito, a Sala: «Il Pd ha votato questa mozione di Monguzzi su spinta del sindaco che già da giorni diceva di pensarla in questo modo sull’argomento». E ancora: «Si tratta di una sua chiara scelta di campo, per esplicitare la quale ha aspettato solo l’esito delle elezioni per sentirsi più forte. È molto grave che il voto del Comune parli dei diritti dei palestinesi e non della liberazione degli ostaggi». Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica, dice di non avere «obiezioni di principio contro il riconoscimento dello Stato Palestinese», ma «farlo proprio oggi, quando il clima creato dai Propal sta opprimendo la vita quotidiana degli ebrei italiani minacciati dalle università al corteo del 25 Aprile fino alla partecipazione al Pride, sarebbe l’ennesima strizzata d’occhio a quell’intolleranza antisemita. Se si vuole fare qualcosa, si espongano le bandiere israeliane e palestinesi, insieme». A spiegare, invece, il voto della maggioranza, è il capogruppo del Pd Filippo Barberis: «Il riconoscimento è per noi intimamente legato a un principio non derogabile: il conflitto israelo-palestinese non può risolversi con la prevaricazione di una delle parti sull’altra. Due popoli, due Stati. Questo abbiamo sempre affermato. Insieme alla ferma condanna degli atti terroristici di Hamas, alla richiesta di liberazione degli ostaggi Israeliani, al richiamo per il rispetto del diritto internazionale e umanitario nelle azioni di Israele».