11 Agosto 2016

Messaggio della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e della presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer al sindaco di Napoli De Magistris dopo il conferimento onorario della cittadinanza campana ad un terrorista palestinese

Fonte:

Moked.it

Autore:

Noemi Di Segni, Lydia Schapirer

“Cittadinanza al terrorista, lesa l’immagine di Napoli”

La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer hanno inviato il seguente messaggio al sindaco della città partenopea Luigi De Magistris:

Gentile Sindaco, lei più volte ha manifestato l’intenzione di fare della città che amministra un laboratorio di pace e di convivenza tra i popoli e le religioni del mondo. Un’ambizione che è nelle corde di Napoli, porta di accesso e tra le grandi capitali del Mediterraneo.

Ci chiediamo però come possa coerentemente raggiungere questo obiettivo se, al tempo stesso, la sua amministrazione continuerà a promuovere iniziative di segno diametralmente opposto.

L’ultima delle quali il conferimento della cittadinanza onoraria al palestinese Bilal Kayed, che tutto è fuorché un uomo di pace.

Si tratta infatti di un pericoloso estremista, che ha trascorso 14 anni nelle carceri israeliane per le sue azioni violente e gode del sostegno di un’organizzazione terroristica quale è Hamas, che non esita a uccidere civili innocenti, compresi donne, anziani e bambini, pur di alimentare un conflitto permanente nella regione mediorientale.

Siamo pertanto attonite e preoccupate da questa iniziativa, ultima di una serie, quando oggi tutte le Istituzioni italiane sono chiamate a collaborare per la garanzia dei fondamentali valori costituzionali e a una rigorosa verifica di chi risiede e dimora nelle nostre città.

Al fine di salvaguardare la storia e l’immagine di Napoli, quale città sempre attenta ai valori della vera democrazia, La preghiamo di intervenire al più presto per revocare tale iniziativa. Ben venga il suo impegno per un dialogo costruttivo, di conoscenza e di pace tra i due popoli, ma per conseguire tale fine occorre dare voce e spazio a chi si dedica a dare senso e valore alle nostre vite, da entrambe le parti.

Un cordiale saluto